FFS Cargo, il sindacato chiede ai ticinesi di manifestare

L'appello di VSLF: «Dobbiamo evitare di avere un Cantone invivibile sia a livello di salute che di mobilità e sicurezza».
BELLINZONA - I tagli annunciati da FFS Cargo in Ticino e la chiusura di 2 stazioni, Cadenazzo e Lugano Vedeggio, preoccupano non poco il Sindacato svizzero dei macchinisti e aspiranti (VSLF).
A tal proposito Luca Benato, rappresentante dei macchinisti, non esita a sollevare le proprie preoccupazioni riguardo a queste misure, sottolineando il «rischio di perdere competenze preziose di personale che ci vuole oltre un anno per trovare e formare»; così come il timore che venga smantellato «un trasporto più ecologico».
Il sindacato ha quindi contattato società e associazioni ticinesi, «nella speranza che la popolazione capisca gli effetti nefasti che ricadranno sul nostro cantone, come inquinamento e ingorghi stradali, a causa dell’aumento del traffico pesante». Il VSLF ha anche scritto al Consiglio di Stato ed è ora in attesa di una risposta. Il tema è stato pure oggetto di un'interrogazione parlamentare firmata da Nara Valsangiacomo (Verdi).
Auspicando che «il Consiglio federale ritorni sui suoi passi e rispetti le votazioni del popolo in merito al traffico pesante», il sindacato chiede ora alla popolazione di mobilitarsi riunendosi il 12 giugno alle 15 in piazza della Foca per manifestare. «Dobbiamo evitare di avere un Cantone invivibile sia a livello di salute (inquinamento) che a livello di mobilità e sicurezza. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutta la popolazione ticinese».