Cocaina detronizzata: «Il crack è ora il nostro problema più grande»


Lo ha detto oggi Mirko Steiner, direttore del centro terapeutico Villa Argentina. E i problemi di sicurezza sono in aumento: «Un paziente ha minacciato una nostra infermiera con un coltello lungo 30 centimetri».
Lo ha detto oggi Mirko Steiner, direttore del centro terapeutico Villa Argentina. E i problemi di sicurezza sono in aumento: «Un paziente ha minacciato una nostra infermiera con un coltello lungo 30 centimetri».
VIGLIO (COLLINA D'ORO) - «È il crack, una droga eccitante potentissima», quella che oggi sta dominando la scena, in Ticino, nell'ambito dell'abuso di sostanze. Lo ha detto stamattina Mirko Steiner, direttore del centro terapeutico Villa Argentina, presentando il rapporto di attività 2024.
«Il crack ha ormai superato la dipendenza da cocaina, sostanza da cui deriva, e ora rappresenta per noi un grosso problema. Il suo effetto sale infatti molto velocemente e scende altrettanto rapidamente, portando chi ne fa uso, in poco tempo, ad avere bisogno di un'altra dose». C'è poi la ketamina, impiegata anche in ambito medico, «che, se utilizzata a sproposito, crea dipendenza ed è pericolosa sia dal punto di vista fisico che psichico».
Ma anche il fentanyl, la droga 50 volte più potente dell'eroina che negli Stati Uniti ha già fatto 100mila vittime, desta le prime preoccupazioni: «Sappiamo che c'è anche nel nostro cantone. Finora non abbiamo avuto pazienti che ne fanno uso, è vero, ma se ne sente parlare».
«Siamo al completo» - Il bisogno di cure si fa poi sempre più importante. Nel corso del 2024 Villa Argentina ha ospitato un totale di 54 pazienti (di cui il 37% di età compresa tra i 18 e i 30 anni), in aumento sia rispetto al 2023, quando se ne contavano 46, che rispetto al 2022, quando si era arrivati a 43. Una grande affluenza, questa, che si conferma anche allo stato attuale: «Al momento siamo al completo. Disponiamo di 25 posti tra la sede di Viglio e quella di Lugano centro, e sono tutti occupati», chiosa Steiner, precisando però che nei prossimi giorni verranno accolti altri pazienti. «Fortunatamente, avendo più proprietà, abbiamo una certa flessibilità».
Per ordine del Tribunale - Al momento sono sette le persone che si trovano a Villa Argentina su mandato penale, viene poi specificato. «Hanno problematiche di dipendenza, spesso associate a problematiche psichiche. Oggi, inoltre, ci confrontiamo con casi penali più gravi rispetto a una volta: c'è chi ha commesso crimini come violenze sessuali, pedofilia e rapina a mano armata».
«Ha minacciato un'infermiera con un coltello» - Steiner non nasconde inoltre qualche preoccupazione legata alla sicurezza: «Poco tempo fa un paziente ha minacciato una nostra infermiera con un coltello di 30 centimetri, e questi episodi sono in aumento. Abbiamo quindi deciso di seguire nuovamente una formazione specifica, in collaborazione con le forze dell'ordine, con tutto il personale. In caso di emergenza, ad ogni modo, la polizia arriva sul posto nel giro di sette-otto minuti».
Ma è essenziale stare allerta anche per quanto concerne i comportamenti suicidari: «Negli ultimi giorni abbiamo avuto un tentativo, quindi, a causa dell'effetto emulativo che può avere su altri pazienti, dobbiamo tenere gli occhi ancora più aperti del solito».
«Vanno incentivati a lavorare» - Permane infine il problema della reintegrazione professionale dei tossicodipendenti. «Si deve spingere di più in quella direzione, perché molte di queste persone non hanno mai lavorato e puntano solo a ottenere una rendita di invalidità. Una volta concessa quella, poi non fanno più nulla e non hanno uno scopo nella vita, il che li porta a drogarsi e a delinquere». Il nostro sistema sociale, insomma, non incentiverebbe i pazienti a migliorare: «Tanto più accumulano ricoveri e debiti, peggiorando la loro situazione, tanto più l'invalidità gli sarà concessa».




