«I giovani alle 4 di mattina vogliono mangiare»

Drive In aperti tutta la notte: il parlamentare ticinese Stefano Tonini difende la mozione inoltrata al Consiglio di Stato: «Un bene per economia e posti di lavoro».
BELLINZONA - «Questa è un'esigenza dei giovani». Stefano Tonini, parlamentare ticinese, difende la mozione inoltrata con altri colleghi di altri partiti al Consiglio di Stato. Vuole che gli esercizi pubblici dotati di Drive In abbiano la possibilità di tenere aperto 24 ore su 24. Tutta la notte insomma.
Lei nomina i giovani. E cosa le dicono i giovani?
«Che fanno serata. E che poi alle tre o alle quattro di notte non c'è più niente di aperto per mangiare qualcosa. È una questione di libertà economica: lasciamo decidere agli imprenditori se e quando valga la pena restare aperti. E diamo ai cittadini più scelta».
Non si tratta solo di giovani dunque.
«No. Pensiamo anche ai professionisti che lavorano di notte, agli autisti, a chi ha orari non convenzionali. Se sanno che un servizio è disponibile, magari ne usufruiscono».
Ma in fondo qualcosa di aperto c’è già, come i kebab notturni…
«Certo, e vanno benissimo. Ma perché limitare l’offerta solo a quel tipo di esercizio? Questa proposta va nella direzione di offrire varietà e opportunità uguali a tutti. Se un ristoratore ha un Drive In perché dovrebbe avere meno possibilità di un ambulante?»
Alcuni sostengono che con la vostra idea si favorirebbero solo le grandi catene internazionali…
«All’inizio è probabile che siano loro a partire, perché hanno già la struttura pronta. Ma una volta creata la base legale, anche imprenditori locali possono cogliere l’occasione. Anzi, credo che qualcuno lo farebbe con un’offerta più creativa o legata al territorio».
Non teme problemi di ordine pubblico durante la notte?
«No, perché il cliente resta in auto. Non parliamo di locali dove ci si ferma a lungo. È un servizio rapido, comodo, sicuro. E soprattutto può portare benefici concreti all’economia: più movimento, più consumi, più posti di lavoro. In altri Cantoni è un sistema che funziona».
Non si rischia una dispersione dell’offerta, senza una vera domanda notturna?
«Non imponiamo nulla. Stiamo parlando di una possibilità. Ogni imprenditore farà le sue valutazioni, magari aprendo solo nel weekend o in base alla stagione. È questo lo spirito della proposta: lasciare libertà. Più servizi equivalgono anche a più vitalità per il nostro territorio».























