Radar nel Ceneri, anche per il Governo era tutto in regola


Rassicurazioni dopo i dubbi sulla sicurezza nel piazzare un apparecchio in prossimità di un'uscita di sicurezza: «Niente è lasciato al caso»
Rassicurazioni dopo i dubbi sulla sicurezza nel piazzare un apparecchio in prossimità di un'uscita di sicurezza: «Niente è lasciato al caso»
LUGANO - Quel radar piazzato lo scorso gennaio davanti a un'uscita di emergenza, nella galleria del Ceneri, era davvero regolare?
Ce l'eravamo chiesto noi - riportando i dubbi di un'avvocata del Luganese -, se l'era chiesto anche Paolo Caroni, sollevando dubbi sulla sicurezza di tale installazione in un'interrogazione datata 24 gennaio 2025. Alla quale il Governo ha ora risposto.
Sugli approfondimenti effettuati dalla polizia prima della posa, viene precisato: «Seguono un iter burocratico che considera nella prima fase l’aspetto della sicurezza stradale. Nella seconda fase, la Polizia cantonale contatta il proprietario del sedime dove si vuole collocare il radar, nel caso specifico l’Ufficio federale delle strade (USTRA). Questo coordinamento, consente di verificare tutti gli aspetti relativi alla sicurezza della struttura, comprese le vie di fuga».
Quanto alla sicurezza del posizionamento, il Consiglio di Stato «ribadisce fermamente che nulla è lasciato al caso». «Ogni posizionamento - viene precisato - dispone di una documentazione fotografica preparata prima dell’inizio del controllo. Tale documentazione è sempre eseguita per motivi legati alle inchieste di Polizia giudiziaria che potrebbero scaturire a seguito di gravi e medio gravi infrazioni della Legge sulla circolazione stradale».
Sul perché proprio in quel punto, la risposta è la seguente: «Si circola all’interno di una galleria autostradale dove vige un limite di velocità di 100 km/h. Se tale limite non è rispettato, subentrano fattori che potrebbero precludere e influire sulla sicurezza stradale, e che sono determinati anche dalla configurazione della struttura. Si tratta infatti di una galleria con due corsie di scorrimento senza corsia di emergenza (esiste una nicchia per veicoli a circa a metà della galleria), mentre la parte finale del manufatto piega, con una curva a largo raggio, verso destra».
In caso di emergenza, rassicura il Governo, la piena funzionalità delle vie di fuga era garantita «lasciando integra “la luce” strutturale per la via di fuga. L’accesso alla porta “verde” non è in alcun modo precluso dalla presenza dell’apparecchio».
Insomma, posizionarlo in uno punto diverso «non è stato reputato necessario». Anche perché non è stata presa in considerazione solo la sicurezza stradale in generale, ma anche «quella degli addetti ai lavori per la posa e rimozione» e «la prevenzione. Il conducente sa che c'è e che potrebbe esserci un controllo della velocità e di conseguenza rispetta il limite».