Aumento della tassa cani e multe più facili

I punti salienti del progetto di riforma voluto per migliorare la gestione del soccorso degli animali sul territorio ticinese.
BELLINZONA - La creazione di un ente unico che possa intervenire h24 su tutto il territorio cantonale. La revisione della tassa cani e un corso obbligatorio per i nuovi detentori. Ma anche la costituzione del Fondo soccorso animali, la procedura semplificata in caso di infrazioni e la facoltà dell’Ufficio del veterinario cantonale di porsi in qualità di accusatore privato.
Per un rapporto armonioso tra uomo e natura - Nella direzione del concetto di “One Health”, evidenziando dunque l’interconnessione tra la salute delle persone, degli animali e dell’ambiente, il Consiglio di Stato ha presentato il progetto di riforma per migliorare la gestione del soccorso degli animali sul territorio ticinese.
«Gli animali, vivendo nei nostri stessi spazi e affrontando sfide ambientali comuni, sono parte integrante dell’equilibrio sociale ed ecologico e contribuiscono al benessere fisico ed emotivo del singolo e della comunità», ha sottolineato il direttore del DSS, Raffaele De Rosa. «Sostenere la loro salute e il loro benessere significa non solo tutelare la salute pubblica, prevenendo rischi sanitari, come le zoonosi, ma anche promuovere un rapporto armonioso tra uomo e natura», ha spiegato.
Una necessità venutasi a creare a maggior ragione, vista la crescita della popolazione canina, in Ticino anche più elevata rispetto alla media svizzera. Negli ultimi otto anni, infatti, il numero di cani nel nostro cantone è cresciuto del 21%. Oggi si contano quasi 10 cani ogni 100 abitanti.
La riorganizzazione, ha precisato De Rosa, è dunque «necessaria, nonostante gli attori già presenti sul territorio». Dovuta, «dall'aumento del numero di interventi e dalla maggiore complessità degli stessi, spesso fuori dagli orari diurni. Ma anche dalla necessità di soddisfare requisiti di formazione e dall'esigenza di rafforzare il coordinamento dei vari attori, destinando risorse adeguate per il soccorso tempestivo».
Un cane ogni 10 persone - La questione cani, con tutte le complessità che ne derivano, è stata uno dei punti focali. «In Ticino ci confrontiamo con un numero di cani che si aggira attorno ai 35mila (in costante aumento), più circa 90mila gatti stimati», ha fatto notare Chiara Menegatti, Veterinaria cantonale aggiunta. Conseguenza: «Ogni anno si registrano 400 morsicature, 350 annunci di animali smarriti con picchi di 500 annunci l’anno, 1300 interventi della SPA, 1000 animali presi a carico dalle SPA».
L’attività dell’ente di soccorso unico, in questo contesto, va a fondarsi su chiare basi legali, chiamando autorità cantonali e comunali ad intervenire per consentire la presa a carico, spesso in urgenza, di un animale «per motivi di protezione degli animali, ad esempio quando si ravvisa un rischio per la sua incolumità o un potenziale rischio sanitario, o costituisce un pericolo per la società».
Attualmente le autorità collaborano con le sei sezioni della protezione animali dislocate su tutto il territorio. Vi è dunque già una capillarità e disponibilità di spazi e strutture. L’ente unico intende dunque «migliorare e meglio definire le procedure e le responsabilità, rivalutare il finanziamento delle attività delle SPA, offrire dei sostegni dove ci sono per esempio ridotte disponibilità di volontari qualificati e la mancanza di picchetti per una copertura h24».
Da qui le quattro proposte elaborate con tali finalità e snocciolate da Monica Rivola, Aggiunta al Direttore della Divisione della salute pubblica.
La prima: creare un nuovo modello organizzativo. Un ente unico, a complemento di quelle che sono le attività delle SPA, che possa - superando quella frammentazione oggi esistente - garantire un intervento su tutto il territorio cantonale, h 24, per tutte le specie, domestiche e selvatiche, con competenza e in coordinamento con tutti i partner cantonali e comunali. E che si occupi della tenuta, del trasporto, del ricollocamento e delle attività specifiche che possono sorgere. Di supporto anche in caso di catastrofi.
La seconda: costituire un fondo per il soccorso degli animali. Lo scopo è quello di intervenire a favore degli animali con il sostegno delle procedure di ricollocamento; il collocamento di animali vaganti; l’acquisto di attrezzature o il finanziamento di strutture di soccorso; campagne di sensibilizzazione e formazione.
Questo fondo sarà alimentato da una quota della tassa cani, dalla totalità delle multe derivanti dalle contravvenzioni alla Legge federale sulla protezione degli animali, dalle donazioni.
«Per finanziare tutto ciò, si interverrà sulla tassa cani» ha precisato Rivola. La situazione attuale prevede una forchetta compresa tra i 50 e i 100 fr. di cui 25-75 vanno al Comune e 25 al Cantone.
La proposta prevede di aumentare questa tassa che andrà dai 75 ai 125 franchi e sarà così distribuita: 10-60 franchi al Comune, 40 fr. al Cantone ed Ente Unico e 25 fr. al Fondo soccorso.
Terza proposta: un Corso di base per nuovi detentori di cani. Ciò allo scopo di fornire le competenze necessarie per una gestione responsabile, garantendo il benessere del cane e una convivenza sicura e armoniosa con la comunità. Saranno 6 ore di formazione teorica erogata da istruttori cinofili autorizzati con costo a carico dei partecipanti.
Quarta proposta: la procedura semplificata per l’applicazione delle sanzioni in caso di infrazioni sui cani. «Oggi per i comuni è molto complesso agire viste le lungaggini burocratiche», ha fatto notare Rivola. «Anche per cose banali come la condotta senza guinzaglio». Con la procedura semplificata sarà possibile agire immediatamente, nel momento in cui viene rilevata un’infrazione, offrendo peraltro la possibilità di pagamento immediato.