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SVIZZERA

14 miliardi in più e un "No" alle urne: le priorità per strade e ferrovie

Il Politecnico di Zurigo ha redatto una perizia su quali interventi ferroviari e stradali avranno la precedenza nei prossimi 20 anni. Ecco la prima valutazione del Datec.
Ti-Press / Pablo Gianinazzi
Fonte Admin
14 miliardi in più e un "No" alle urne: le priorità per strade e ferrovie
Il Politecnico di Zurigo ha redatto una perizia su quali interventi ferroviari e stradali avranno la precedenza nei prossimi 20 anni. Ecco la prima valutazione del Datec.

BERNA - Strade e linee ferroviarie non riposano mai in Svizzera. Il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) ha pubblicato questo pomeriggio una prima valutazione sul rapporto di perizia del Politecnico di Zurigo sul futuro sviluppo delle infrastrutture di trasporto.

Costi e "No" alle urne - Con costi in aumento e progetti stradali respinti alle urne, il documento firmato dal professor Ulrich Weidmann servirà come base per stabilire, entro il 2045, quali interventi ferroviari e stradali avranno la precedenza.

Nel settore ferroviario i progetti pianificati finora comporteranno infatti costi aggiuntivi di circa 14 miliardi di franchi, a meno che la Confederazione non intervenga con misure adeguate, mentre nel settore stradale la popolazione ha respinto alle urne l’ultima fase di potenziamento.

Le priorità nei prossimi 20 anni - In particolare, sulla base della perizia del Politecnico il Consiglio federale definirà la prossima fase di potenziamento del Programma di sviluppo strategico per la ferrovia (PROSSIF) e per le strade (PROSTRA) e del programma Traffico d’agglomerato, decidendo quali progetti infrastrutturali dovranno essere realizzati in via prioritaria nei prossimi 20 anni, entro quindi il 2045.

Le prossime tappe sono chiare. Il DATEC dovrà presentare al Consiglio federale entro la fine di gennaio 2026 i progetti da includere nelle fasi di ampliamento delle strade nazionali e dell’infrastruttura ferroviaria e nel programma Traffico d’agglomerato a partire dalla 5a generazione. «I progetti in corso non verranno fermati», ha spiegato in conferenza stampa il consigliere federale Albert Rösti.

In apertura della conferenza stampa, Rösti ha ricordato che la perizia è stata la risposta del governo alle bocciatura popolare di diversi ampliamenti infrastrutturali, come di alcuni tratti autostradali, e in ragione dei maggiori costi per i progetti ferroviari (+14 miliardi di franchi). «Le sfide che ci attendono, anche in ragione delle finanze in sofferenza, sono notevoli», ha ammesso Rösti, sottolineando tuttavia l'importanza di rispondere alle accresciute esigenze di mobilità della popolazione.

La ferrovia si espande - Per l’ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria il DATEC dovrà elaborare una variante che presuppone entrate finanziarie aggiuntive. Ciò richiederà alcune misure come quelle proposte nella mozione «Garantire l’alimentazione e la liquidità del Fondo per l’infrastruttura ferroviaria», tra le quali tuttavia l’Esecutivo vorrebbe considerare solo quelle compatibili con le misure di sgravio 27 e con il freno all’indebitamento. «Per il settore stradale e per il programma Traffico d’agglomerato si presuppone il mantenimento delle condizioni finanziarie quadro esistenti».

Un unico progetto - Le fasi di ampliamento per le strade nazionali e per l’infrastruttura ferroviaria e i contributi per le misure da realizzare nell’ambito del programma Traffico d’agglomerato saranno riuniti in un unico progetto da porre in consultazione. «Con questo raggruppamento si intende rendere chiaro che l’obiettivo delle prossime fasi di potenziamento sarà una pianificazione globale che tenga conto dei vari vettori di trasporto.

Anche contro i decreti federali concernenti il potenziamento delle strade nazionali e dell’infrastruttura ferroviaria è previsto un referendum separato», ha spiegato il Consiglio federale.

Il traffico d’agglomerato - L'ampliamento scaglionato sarà mantenuto «nella misura in cui sia ragionevole tenuto conto dell’oggetto degli ampliamenti». Nel progetto da porre in consultazione il Consiglio federale chiederà quindi una fase di ampliamento 2027 per la rete stradale e ferroviaria e per i contributi al programma Traffico d’agglomerato. Allo stesso tempo il Consiglio federale getterà uno sguardo alle successive fasi di ampliamento 2031 e 2035.

Grazie alla priorizzazione eseguita dal Politecnico di Zurigo «si garantirà uno sviluppo ordinato, finanziariamente sostenibile e globalmente coordinato dell’intera infrastruttura di trasporto fino al 2045».

Il DATEC è stato incaricato di presentare al Consiglio federale il progetto per la consultazione entro la fine di giugno 2026.

Cosa dice lo studio del Politecnico
In totale sono circa 500 progetti in cantiere per un volume totale di 112,7 miliardi di franchi sono stati raggruppati in 226 voci, definendone le priorità. La perizia ha valutato dapprima la rilevanza, le soluzioni proposte, gli effetti e i costi. «Gli effetti sono stati stimati in modo semiquantitativo, basandosi sugli stessi standard per tutti i progetti. Si è tenuto conto anche di criteri strategici».

Per il periodo 2025–2045 il DATEC ha previsto un limite di spesa di 9 miliardi di franchi per progetti di strade nazionali, 14 (variante secondo i decreti vigenti) oppure 24 miliardi di franchi (variante con risorse supplementari) per progetti ferroviari e 7,5 miliardi di franchi per progetti d’agglomerato.

Il rapporto conferma la qualità generalmente elevata del sistema di trasporto svizzero. «Le nuove infrastrutture possono apportare miglioramenti qualitativi fondamentali solo in casi isolati e l’utilità marginale di ulteriori ampliamenti diminuisce. La maggior parte dei progetti con molteplici benefici ha ottenuto una priorità elevata. Spesso gli ampliamenti orientati al potenziamento delle capacità sono inevitabili, ma hanno costi elevati e offrono uno scarso valore aggiunto trasversale».

Sulla base delle priorità definite per i progetti e alla luce degli obiettivi della politica dei trasporti, la perizia raccomanda «un approccio focalizzato sulle grandi opere strutturalmente efficaci, integrate da ampliamenti mirati in settori critici della rete per quel che riguarda la capacità: i progetti di ampliamento strutturalmente efficaci permettono di ottenere miglioramenti orientati nel lungo termine e solidamente pianificati».

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