La Svizzera segue l’Europa: via libera alla raccolta dei dati dei viaggiatori aerei

La misura è volta a contrastare terrorismo e criminalità
BERNA - In futuro, le autorità svizzere saranno autorizzate a trattare i dati dei passeggeri aerei. Lo prevede una nuova legge - adottata dal Parlamento a marzo - volta a contrastare il terrorismo e altre gravi forme di criminalità. La normativa dovrebbe entrare in vigore presumibilmente entro la fine del 2026.
In occasione della sua seduta odierna, il Consiglio federale ha avviato la procedura di consultazione (fino al 22 gennaio 2026) sull'ordinanza sui dati dei passeggeri aerei (ODPA), la quale permetterà di attuare la nuova legge sui dati dei passeggeri aerei (LDPA), indica una nota governativa odierna.
Secondo le nuove disposizioni, il trattamento dei dati - come nome, indirizzo, itinerario dei viaggiatori - sarà affidato all'Unità d'informazione dei passeggeri (UIP), che verrà istituita presso l'Ufficio federale di polizia (fedpol).
L'ODPA precisa gli obblighi tecnici delle compagnie aeree nella trasmissione dei dati all'UIP e prevede la modifica di otto ordinanze federali per consentire all'unità di accedere ai sistemi d'informazione pertinenti.
Inoltre, la fedpol pubblicherà un elenco degli Stati ai quali le compagnie aeree elvetiche potranno comunicare i dati dei viaggiatori in base a trattati e convenzioni internazionali e a normative in conformità con la protezione dei dati.
L'Esecutivo aveva sottoposto nel maggio del 2024 il messaggio concernente la LDPA, adottata dalle Camere federali il 21 marzo 2025. Poiché il termine di referendum è scaduto inutilizzato a luglio, la legge entrerà presumibilmente in vigore a fine 2026.
Stando al Consiglio federale, la misura permette, tra l'altro, di allinearsi alla prassi adottata già da diversi Paesi, tra cui tutti gli Stati dell'UE, gli USA e il Canada e servirà a rafforzare la cooperazione con l'Europa e a combattere terrorismo e criminalità organizzata.
Oltre alle questioni relative alla sicurezza, il Governo sottolinea anche gli aspetti economici della riforma, senza la quale la Svizzera avrebbe rischiato di diventare un punto debole nello spazio Schengen e di compromettere la connettività aerea internazionale.