«Stretta giusta, ma UBS deve rimanere in Svizzera»

L'ultimo sondaggio Tamedia si è chinato sulla diatriba tra Consiglio federale e la prima banca elvetica.
BERNA - La questione Ordinanza fondi propri (OfoP) e Ordinanza sulla liquidità (Oliq) versus UBS sta tenendo banco da diversi giorni. La prima banca svizzera, infatti, non ha preso proprio benissimo il progetto messo in consultazione dal Consiglio federale in quanto i nuovi requisiti patrimoniali imposti dal Governo sarebbero «sproporzionati e sbilanciati» e «distruggerebbero» 9 miliardi di franchi di capitale del gruppo.
Queste proposte - ha precisato successivamente il CEO Sergio Ermotti - «penalizzerebbero in modo sproporzionato UBS» e questo nonostante la banca «abbia aiutato la Svizzera quando Credit Suisse si trovava in gravi difficoltà». Il CEO ticinese, a ogni modo, aveva smentito le voci di un possibile trasferimento della banca all'estero a causa dell'inasprimento delle normative.
«Sì al progetto, no all'addio» - E proprio questi due punti - addio di UBS al Paese e inasprimento delle regole - sono state al centro di un recente sondaggio Tamedia. Con la maggioranza della popolazione che da un lato sostiene la scelta del Governo di stringere le viti (61% i favorevoli conto 21% contrari e 18% astenuti), dall'altra riterrebbe «una grave perdita» per il Paese l'addio di UBS (65% contro 25% e 10% di indecisi).
Giovani poco interessati - Nello specifico, il sostegno all'inasprimento delle regole cresce in base all'età: se tra i più giovani il 51% è a favore, la percentuale sale addirittura al 71% tra gli over65. Peraltro il gruppo d'età tra i 18 e i 34 anni risulta poco interessato alla vicenda visto che ben il 27% dichiara di non avere «alcuna opinione» in merito, percentuale che scende al 9% tra i più anziani.
Sinistra totalmente a favore, borghesi un pochettino meno - Analizzato attraverso la lente dei partiti, l'inasprimento incassa un solidissimo sostegno dalla Sinistra (Verdi e PS dicono "sì" al 73%) e uno un po' meno marcato dai partiti borghesi (51% UDC e 53% PLR).
Nessuno vuole che UBS lasci la Svizzera - Per quel che concerne l'ipotetico spostamento della sede di UBS all'estero, la situazione è piuttosto omogenea. Non sussistono infatti grosse differenze per quel che concerne il genere e l'età: la maggioranza, infatti, riterrebbe l'addio della prima banca svizzera «una grave perdita» per il Paese. A livello di partiti i simpatizzanti del PLR sarebbero quelli più dispiaciuti (78% vs 16%), mentre i sostenitori dei Verdi quelli meno (51% vs 42%).
Il sondaggio Tamedia – Svolto in collaborazione con LeeWas tra il 25 e il 28 settembre, il sondaggio 20 minuti/Tamedia ha interpellato 24'544 persone provenienti da tutta la Svizzera (684 dal Ticino). Il margine di errore è di 1,9 punti percentuali.


