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SVIZZERA

Quadri: «Posta svizzera o portoghese? L’ex “Gigante giallo” non mantiene le promesse»

Il consigliere nazionale interpella il Governo chiedendo lumi sulla delocalizzazione prevista entro il 2030 di circa 200 impieghi
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Quadri: «Posta svizzera o portoghese? L’ex “Gigante giallo” non mantiene le promesse»
Il consigliere nazionale interpella il Governo chiedendo lumi sulla delocalizzazione prevista entro il 2030 di circa 200 impieghi

BERNA - La Posta prevede di spostare circa 200 impieghi nel settore informatico dalla Svizzera al Portogallo entro il 2030. L’azienda motiva la decisione con la necessità di reperire profili IT altamente qualificati, ma l’operazione comporterà un aumento dei posti a Lisbona e una riduzione in Svizzera.

Il tema non è nuovo: già nel 2022, con l’apertura della filiale portoghese, la Posta aveva annunciato 120 assunzioni a medio termine. Contestualmente, aveva però assicurato la creazione di 200 posti IT in Svizzera, obiettivo ribadito dal Consiglio federale. Ora lo scenario appare invertito, con tagli sul territorio nazionale.

Il consigliere nazionale Lorenzo Quadri ha presentato un’interpellanza chiedendo chiarimenti al Governo. In particolare solleva la questione della coerenza con gli impegni presi in passato, delle conseguenze per l’occupazione in Svizzera e della strategia di espansione internazionale della Posta, che oggi partecipa a circa 45 società estere.

«In passato il Consiglio federale, prendendo posizione su atti parlamentari in tal senso, ha sempre rifiutato di intervenire contro le delocalizzazioni postali, richiamandosi all’autonomia dell’azienda», chiosa il consigliere nazionale leghista.

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