Chi non vuole più il proprio animale domestico, può farlo uccidere

Il Consiglio Nazionale ha detto no a una mozione di Quadri che chiedeva di vietare l'eutanasia su animali sani
BERNA - Niente da fare per la mozione di Lorenzo Quadri, che voleva rendere illegale l'eutanasia degli animali da compagnia sani. Il Consiglio nazionale ha bocciato la richiesta, presentata nel 2023, con 121 voti contro 55 e solo una parte della sinistra era a favore.
Quando si sceglie di "liberarsi" del proprio amico a quattro zampe - Ci sono casi in cui cani o gatti non vengono più ritenuti insostituibili amici da accudire e amare, ma un peso, magari perché nessuno può più occuparsi di loro o perché iniziano a diventare anziani, con una serie di problematiche. E, d'accordo con i veterinari, si ricorre all'eutanasia.
Le motivazioni di Quadri - «Non è accettabile che un animale perfettamente sano venga ucciso», aveva detto il leghista, interpretando un sentimento condiviso da molti. «Un animale non può venire soppresso solo perché il proprietario ha perso interesse o ha problemi logistici o economici». L'eutanasia dovrebbe essere l'ultima risorsa in caso di sofferenza.
Leggi sufficienti - Per il Nazionale, le leggi attuali sono più che sufficienti. Chi uccide un animale in modo crudele o per malizia può essere punito con una pena detentiva fino a tre anni o con una multa.
«Difficile capire se un animale è malato» - Secondo la Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, quanto richiesto da Quadri sarebbe in ogni caso di difficile attuazione, a causa della difficoltà nel distinguere tra un animale sano e uno malato, soprattutto se anziano. E pone l'accento sul ruolo del veterinario, il quale, se necessario, deve opporsi alla richiesta di eutanasia.
Più frequente il contrario - «Ci troviamo più spesso nella situazione opposta: in cui il veterinario deve convincere il proprietario a procedere con l’eutanasia di un animale malato, piuttosto che dissuaderlo dal sopprimere un animale sano», ha aggiunto.