Controllore FFS scrive «Hamas» sul biglietto di un rifugiato palestinese


Segnalato un caso di possibile discriminazione. Le FFS confermano l’apertura di un’indagine e ribadiscono la tolleranza zero verso ogni forma di razzismo.
Segnalato un caso di possibile discriminazione. Le FFS confermano l’apertura di un’indagine e ribadiscono la tolleranza zero verso ogni forma di razzismo.
BERNA - Un giovane rifugiato palestinese sarebbe stato vittima di un grave episodio di discriminazione da parte di un controllore delle FFS. Quest'ultimo avrebbe scritto sul suo biglietto «Hamas», facendo un chiaro riferimento al gruppo islamista coinvolto nella guerra a Gaza.
Cos'è successo - Il richiedente asilo è arrivato in Svizzera da poche settimane e non parla nessuna delle lingue nazionali. A causa delle difficoltà di comunicazione, è stato multato più volte perché non comprendeva se il suo biglietto fosse valido e non riusciva a spiegarsi.
Dopo alcune di queste multe e vari malintesi, un controllore si sarebbe comportato in modo aggressivo nei suoi confronti e avrebbe scritto sul biglietto le annotazioni «probabilmente palestinese» e «Hamas». Non è chiaro dove l’episodio sia avvenuto, ma sul biglietto è indicato il tragitto «Olten–Zurigo».
Le accuse del DIAC - Lo ha riportato un'amica e il caso è arrivato alla DIAC, il Centro per la documentazione e il monitoraggio dei crimini e delle discriminazioni anti-musulmane. Con un post su Instagram, il centro parla di una stigmatizzazione inaccettabile.
La risposta delle FFS - Le FFS non hanno preso posizione, limitandosi a dire che «siamo dispiaciuti per quanto successo e stiamo chiarendo i fatti internamente» e che il codice di condotta si applica a tutti i collaboratori. È stata però avviata un'indagine interna per chiarire l'accaduto.
Il codice di condotta stabilisce che «ogni persona è consapevole della propria responsabilità e si impegna a comportarsi in modo equo, rispettoso e corretto nei confronti dei clienti». Le FFS hanno inoltre precisato che «in nessun caso» è tollerata alcuna forma di discriminazione nei confronti di dipendenti, clienti, fornitori o partner commerciali.