«Se appicchi degli incendi il tuo gatto tornerà in vita». Condannata piromane seriale

La donna beveva, assumeva farmaci e sentiva delle voci. Ha causato otto roghi. In un caso ha causato l'evacuazione di quaranta persone
ZURIGO - Il Tribunale distrettuale di Winterthur (ZH) ha condannato una piromane seriale a una pena detentiva di tre anni sospesa a favore di una terapia stazionaria in una clinica psichiatrica. La 45enne è stata riconosciuta colpevole di aver appiccato il fuoco otto volte nell'arco di quattro mesi nel 2024 nel comune di Elgg (ZH).
Per la corte non si è trattato di una «campagna di vendetta», considerato che gli edifici presi di mira sembrano scelti a caso, ha dichiarato oggi il giudice alla lettura della sentenza.
La donna di 45 anni, che conosceva bene la zona, aveva appiccato otto incendi nella primavera dell'anno scorso, quattro dei quali sono stati ritenuti solo tentativi di incendio doloso. I procedimenti relativi ad altri due incendi verificatisi nello stesso periodo ad Elgg sono stati archiviati, ha spiegato il giudice.
Il danno arrecato ammonta a diversi milioni di franchi. Particolarmente devastante è stato il primo incendio del 16 marzo 2024, che ha causato ingenti danni a cinque edifici e costretto circa 40 persone ad abbandonare le loro case durante la notte.
La serie di incendi aveva attirato grande attenzione perché già tra il febbraio del 2011 e il gennaio del 2012 un piromane, un ex vigile del fuoco, aveva seminato il terrore nello stesso paese.
«Non voleva uccidere nessuno», ha osservato il giudice. Tuttavia ha accettato il rischio di mettere in pericolo delle persone. Il tribunale ha ritenuto adeguata la pena detentiva richiesta di tre anni, tenuto conto della ridotta capacità di intendere e di volere e della confessione della donna. La perizia raccomanda chiaramente una misura di ricovero, ha aggiunto.
Il fattore scatenante dei roghi dolosi è stata la morte del suo gatto, ha dichiarato stamattina in aula la 45enne, che si è detta molto rammaricata per quanto commesso. All'epoca assumeva farmaci e beveva «enormi quantità» di alcol prima di provocare gli incendi. Questa combinazione le faceva sentire delle voci le quali le avrebbero detto che il gatto sarebbe tornato se avesse appiccato il fuoco. «Allora ci credevo», ma oggi sa che non era reale. Le voci le avrebbero detto che dovevano essere otto incendi: «È il simbolo dell'infinito», ha risposto alla domanda del giudice sul numero così specifico. Dopo l'ottavo ha smesso. Pochi giorni dopo è stata arrestata.