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ARGOVIA

Pugno all'arbitro, il figlio (15enne) difende il padre: «Ecco come è andata»

Scene orribili sui campi da calcio del canton Argovia. La vittima: «Sono in stato di shock, mai successo in 10 anni di carriera».
Pugno all'arbitro, il figlio (15enne) difende il padre: «Ecco come è andata»
20Minuten
Fonte Blick
Pugno all'arbitro, il figlio (15enne) difende il padre: «Ecco come è andata»
Scene orribili sui campi da calcio del canton Argovia. La vittima: «Sono in stato di shock, mai successo in 10 anni di carriera».

SCHÖFTLAND - Un cartellino rosso non dato, un diverbio a fine partita, gli animi si scaldano e un pugno sferrato all’arbitro. Il weekend appena trascorso ha riacceso i riflettori mediatici sugli episodi di violenza nel calcio regionale e giovanile.

Scene orribili - Episodi che si verificano non solo nel nostro cantone, dove un uomo ha riportato delle ferite alla testa a seguito di un diverbio sugli spalti, ma anche in Svizzera interna. Precisamente a Schöftland (Argovia), dove il padre di un giocatore 15enne ha colpito, sabato pomeriggio, al volto il direttore di gara a partita terminata.

La scena è stata ripresa da un telefonino ed è presto diventata virale sui social provocando forte indignazione. La Federazione calcistica del canton Argovia ha già annunciato di aver aperto un'indagine per fare chiarezza sull'accaduto.

«Profondamente contrari» - Anche la società in cui milita il figlio dell'aggressore, il FC Villmergen, ha preso le distanze dalla violenza attraverso un post su Instagram. «Condanniamo qualsiasi forma di violenza dentro e fuori dal campo. L'incidente avvenuto dopo la partita del 31 maggio è profondamente contrario ai nostri valori fondamentali».

Oltre al disgusto per una reazione violenta che mai dovrebbe trovare spazio su un campo di calcio, come in qualsiasi altro contesto, in giornata sono giunte (attraverso il Blick, con il consenso della madre) le parole del figlio dello stesso aggressore.

La presa di posizione del ragazzo - Il figlio si è ritrovato, suo malgrado, nella scomoda posizione di dover giustificare e difendere il padre. «Ero lanciato da solo verso la porta quando un avversario mi ha atterrato con un fallo che meritava chiaramente il cartellino rosso. L’arbitro però ha estratto solo il giallo, e mio padre si è infuriato», ha raccontato il 15enne.

Un cartellino rosso (mancato) che non è andato giù al 50enne. «A fine partita mio padre è andato normalmente a chiedere spiegazioni all'arbitro a bordo campo. Lui però si è rifiutato di parlare e ha spinto via mio padre».

«Mai successo in 10 anni di carriera» - Ed è proprio questa spinta che avrebbe prodotto, secondo il ragazzo, lo stesso effetto della benzina sul fuoco. «Dopo il pugno ho portato subito via mio padre. Nel video non si vede cosa è successo prima dell'episodio».

Dal canto suo, invece, l'arbitro 35enne avrebbe riportato solo alcuni graffi sul collo. Sempre al Blick ha confermato di non aver mai subito in tutta la sua carriera un'aggressione così violenta: «Dopo il pugno ero in uno stato di shock».

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