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SVIZZERA

Licenziati perché non vaccinati. Persa la causa contro Swiss

Così ha deciso il Tribunale distrettuale di Bülach. Per i denuncianti, la decisione corrisponde a un salasso in termini di spese legali
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Fonte NZZ
Licenziati perché non vaccinati. Persa la causa contro Swiss
Così ha deciso il Tribunale distrettuale di Bülach. Per i denuncianti, la decisione corrisponde a un salasso in termini di spese legali
ZURIGO - La compagnia aerea Swiss aveva il diritto di licenziare i dipendenti non vaccinati per garantire la parità di trattamento e la sicurezza dei passeggeri. È quanto ha stabilito il Tribunale distrettuale di Bülach, respingendo così le denun...

ZURIGO - La compagnia aerea Swiss aveva il diritto di licenziare i dipendenti non vaccinati per garantire la parità di trattamento e la sicurezza dei passeggeri. È quanto ha stabilito il Tribunale distrettuale di Bülach, respingendo così le denunce presentate contro la compagnia.

I fatti, riporta la NZZ, risalgono all'autunno del 2021. Siamo in piena pandemia e Swiss è stata la prima compagnia aerea in Europa a introdurre l’obbligo di vaccinazione per il personale di volo. Sia gli assistenti di volo, sia i piloti che si rifiutavano di vaccinarsi contro il Sars-CoV-2 erano minacciati di licenziamento.

Tuttavia, circa il 3% dei 4900 dipendenti si è opposto alla direttiva. Nonostante la carenza di personale, Swiss ha quindi provveduto lasciando a casa circa 150 lavoratori non vaccinati. Tra questi qualcuno ha sporto denuncia.

A più di sei mesi dal verdetto, il Tribunale ha pubblicato le motivazioni delle sentenze, confermando che i licenziamenti non erano né illegittimi, né abusivi. Viene anche precisato che non sono stati violati i diritti fondamentali dei dipendenti.

Tra i ricorrenti c’era un’assistente di volo assunta dal 2002, licenziata il 24 maggio 2022 per non aver fornito la prova della vaccinazione. Aveva chiesto un risarcimento pari a sei mensilità (circa 38'000 franchi) o, in alternativa, il reintegro nel posto di lavoro. La sua richiesta è stata respinta e, ora, si trova a dover pagare 5'900 franchi di spese processuali e 5'000 franchi di risarcimento alla compagnia aerea.

Un pilota, costretto a lasciare la compagnia dopo 12 anni di servizio, aveva richiesto 18 mensilità (circa 212'000 franchi). Anche la sua causa è stata respinta, e dovrà pagare 13'100 franchi di oneri legali e 15'000 franchi per risarcire Swiss delle spese sostenute.

Durante le udienze, la compagnia aerea ha difeso l’obbligo vaccinale affermando che la pianificazione operativa sarebbe diventata troppo complessa se avesse dovuto tener conto dei non vaccinati.

Gli avvocati dei dipendenti licenziati hanno portato avanti la tesi secondo cui la vaccinazione sarebbe stata imposta da Swiss esclusivamente per affermare la propria autorità. Hanno quindi contestato la legittimità dell’obbligo vaccinale e dei licenziamenti.

Il Tribunale ha però stabilito che, data la complessità della pianificazione durante la pandemia e il rischio di contagio a bordo, la misura era giustificata. A fine agosto 2021, la limitata disponibilità di personale vaccinato metteva a rischio le operazioni di volo.

Inoltre, il principio di parità di trattamento imponeva che nessun dipendente fosse avvantaggiato o svantaggiato arbitrariamente. Se il personale non vaccinato fosse stato assegnato solo a determinate rotte, sarebbero sorte tensioni all’interno della compagnia, compromettendo la pace aziendale.

Nel caso dell’assistente di volo, tra l'altro, Swiss aveva offerto un’alternativa, proponendo un trasferimento a un ruolo a terra, che è stato rifiutato. Il rifiuto costante della vaccinazione, nonostante i tentativi di mediazione, ha reso legittimo il licenziamento.

Il Tribunale ha concluso che l’obbligo vaccinale era motivato da esigenze operative e di sicurezza, sia per il personale sia per i passeggeri. Inoltre, non c’erano alternative più miti adeguate alla situazione di emergenza sanitaria.

I denuncianti hanno ancora facoltà di impugnare la decisione.

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