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SVIZZERA

«Ogni anno 23 bambini perdono la vita per un infortunio»

La maggior parte degli infortuni si verifica in casa. UPI lancia l'allarme: «Più sono piccoli, più sono vulnerabili». Ecco le contromisure per proteggerli.
UPI
Fonte UPI
«Ogni anno 23 bambini perdono la vita per un infortunio»
La maggior parte degli infortuni si verifica in casa. UPI lancia l'allarme: «Più sono piccoli, più sono vulnerabili». Ecco le contromisure per proteggerli.

BERNA - «Nessun bimbo e nessuna bimba dovrebbe perdere la vita a causa di un infortunio». Questo è l'obiettivo della Vision Zero di UPI che per ora si scontra con la (tristissima) realtà. Ogni anno in Svizzera, 23 bambini tra gli 0 e i 15 anni perdono la vita proprio per un infortunio.

«La metà di loro ha meno di cinque anni», sottolinea l'Ufficio federale di prevenzione degli infortuni, precisando che le dinamiche più frequenti in ambito domestico includono soffocamento, annegamento e caduta dall’alto.

Bambini piccoli particolarmente vulnerabili - I bambini più piccoli sono particolarmente vulnerabili a causa del loro sviluppo psicomotorio che richiede un'esplorazione libera del proprio ambiente. «Tuttavia - ricorda l'UPI - la loro naturale curiosità e vivacità non sono ancora supportate da competenze motorie e cognitive sufficienti per riconoscere i pericoli e reagire in modo adeguato a casa, nel quartiere, nel giardino, mentre giocano o svolgono altre attività».

Cause molteplici - Le cause degli infortuni gravi sono molteplici e, nella maggior parte dei casi, derivano da una combinazione di fattori sfavorevoli: «Oggetti di piccole dimensioni ingeribili, finestre e specchi d’acqua non in sicurezza, prodotti non sicuri, mancanza di sorveglianza e insufficiente informazione dei genitori possono trasformare l'esplorazione in tragedia. Ma molti di questi pericoli - precisa l'UPI - possono essere notevolmente ridotti, se non completamente evitati».

Le misure da attuare - La nuova analisi della sicurezza condotta dall’UPI identifica i principali fattori determinanti degli infortuni infantili mortali e ne deduce gli interventi per la prevenzione. Ma cosa si può fare? E in che ambito è possibile agire? «Mentre molti fattori individuali, come lo sviluppo delle bambine e dei bambini, sono influenzabili solo in parte, le condizioni ambientali offrono ampi margini d’intervento», spiega l'UPI.

«Le misure più efficaci sono quelle che agiscono su più livelli. Ad esempio gli episodi di annegamento possono essere prevenuti se biotopi, stagni e piscine sono dotati di protezioni costruttive, se genitori e persone specializzate sono adeguatamente sensibilizzati e se le bambine piccole e i bambini piccoli sono costantemente tenuti d’occhio e mantenuti a portata di mano».

Intelligenza artificiale (IA) al servizio della ricerca - L’uso dell’intelligenza artificiale apre nuove prospettive per migliorare la base di dati utili alla prevenzione degli infortuni infantili. Il progetto, sviluppato dall’UPI in collaborazione con l’Alta Scuola di Scienze Applicate di Zurigo (ZHAW) e l’Ospedale pediatrico universitario di Zurigo, dimostra che le cartelle cliniche elettroniche – in particolare le descrizioni contenute nei testi anamnestici – offrono informazioni finora inutilizzate. I modelli di Machine Learning permettono di estrarre da questi testi dati relativi alla dinamica, al luogo, all’attività e all’orario dell’infortunio nonché ai prodotti coinvolti.

Il progetto evidenzia il grande potenziale dell’IA come strumento per il monitoraggio differenziato e quasi in tempo reale degli infortuni infantili. Integrata con le competenze specialistiche dell’UPI, l’IA consente di colmare le lacune statistiche grazie a dati clinici precisi e affidabili. Questo approccio offre una comprensione più profonda delle dinamiche degli infortuni infantili, in particolare di quelli gravi, contribuendo quindi in modo significativo alla realizzazione della Vision Zero.

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