Una tassa per chi attraversa la Svizzera senza fermarsi, arriva il sì degli Stati

Approvata all’unanimità la mozione. Chiesa (UDC): «Il balzello colpirebbe soltanto chi usa le nostre infrastrutture come corridoio gratuito».
BERNA - Gli automobilisti che attraversano la Svizzera senza fermarsi dovrebbero pagare una tassa di transito. Lo chiede una mozione di Marco Chiesa (UDC) approvata oggi all'unanimità dal Consiglio degli Stati.
La tassa proposta non è una misura punitiva, ma «una misura di giustizia elementare e di incentivazione», ha sottolineato il parlamentare ticinese nel suo intervento. Il balzello colpirebbe infatti «soltanto chi usa le nostre infrastrutture come corridoio gratuito senza portare nulla al nostro Paese». I residenti in Svizzera e i turisti che soggiornano nella Confederazione non sarebbero infatti sottoposti al pagamento.
Per Chiesa la tassa si giustifica con il fatto che le strade nazionali, in particolare le grandi direttrici alpine, sono congestionate da un traffico di transito «che non porta alcun beneficio reale al nostro Paese». A sostegno delle argomentazioni del ticinese si è espresso anche Stefan Engler (Centro/GR), secondo cui il prezzo dei viaggi di chi attraversa la Svizzera per recarsi al mare «lo pagano gli abitanti del luogo che però non ne traggono alcun vantaggio, ma solo fastidi e limitazioni».
La contrarietà di Rösti - Nella sua presa di posizione, il consigliere federale Albert Rösti, contrario alla mozione Chiesa, ha confermato che, "de jure", la proposta non è in contrasto con gli accordi conclusi tra la Svizzera e l'UE. Non si può però anticipare come una tale tassa verrebbe accolta da Bruxelles, ha relativizzato il ministro dei trasporti.
Rösti ha poi affermato che per introdurre la tassa sarebbe necessario modificare la Costituzione, che prevede, tranne eccezioni, l'uso gratuito delle strade. Contrariamente a quanto ipotizzato da Chiesa, non è possibile introdurre una deroga in quanto la proposta non si limita a singole opere o tratti stradali.
Il consigliere federale ha poi citato un altro aspetto problematico della mozione: chiede di tassare chi attraversa la Svizzera «senza una permanenza significativa». Ma cosa vuol dire "significativa", si è chiesto Rösti. «Come comportarsi con chi si ferma per bere un caffè, mangiare al ristorante o visitare un'attrazione turistica?».
Per l'esecutivo ci sono anche altri intralci di tipo amministrativo a complicare l'attuazione della mozione. La tassazione proposta comporterebbe ad esempio la necessità di sorvegliare tutti i valichi di confine con il territorio elvetico, operazione molto impegnativa e costosa.
Fabio Regazzi (Centro) ha replicato citando lo stesso Consiglio federale, che lo scorso 15 settembre ha affermato come 177 valichi di frontiera siano equipaggiati con un sistema di riconoscimento automatico delle targhe. «È quindi chiaro che la base tecnica è già disponibile», ha sostenuto il ticinese, convincendo il plenum.
Le richieste di Chiesa - Nel suo atto parlamentare, Chiesa chiede che l'ammontare della tassa venga stabilito in base alla densità del traffico, all'ora e al giorno della settimana, in modo da incentivare la circolazione dei veicoli in determinati momenti piuttosto che in altri. L'obiettivo è distribuire meglio il traffico di transito sulle autostrade, in particolare sugli assi nord-sud.
Il ricavato della tassa sarebbe destinato al Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato (FOSTRA). I veicoli esentati da tali tasse in base ad accordi internazionali non sarebbero interessati. La tassa dovrà essere compatibile con gli obblighi internazionali della Svizzera, come quelli verso l'UE. La mozione passa ora all'esame del Consiglio nazionale.
ProAlps: «Un passo importante» - ProAlps accoglie con favore la decisione presa dal Consiglio degli Stati, considerandola «uno strumento efficace per gestire il crescente traffico turistico e vacanziero attraverso le Alpi». Nei giorni di traffico intenso infatti alla galleria stradale del San Gottardo la percentuale di veicoli stranieri raggiunge l'80%. «Una gestione mirata con una tassa di transito può alleggerire sensibilmente la situazione lungo gli assi di transito», afferma la presidente Nara Valsangiacomo. «L'introduzione di un pedaggio non comporta svantaggi per il Ticino come destinazione turistica. Al contrario: la gestione del traffico di transito con un pedaggio variabile migliora notevolmente l'accessibilità di tutte le regioni lungo gli assi di transito».




































