Fa ricorso contro l'internamento, i giudici lo respingono

Secondo il condannato per assassinio e altri reati gravi, tale misura violerebbe i diritti umani
LOSANNA - Un uomo condannato nel 1991 per assassinio e altri reati gravi ha inoltrato un ricorso al Tribunale federale (TF) in cui critica le proprie condizioni di internamento. Secondo l'oggi 56enne, la pena da espiare violerebbe i diritti umani. La più alta istanza giuridica elvetica si è mostrata però impassibile.
Nella sua sentenza scritta pubblicata oggi, il TF ha giudicato le motivazioni del ricorso insufficienti, sostenendo che l'uomo ha sostanzialmente ribadito le medesime argomentazioni già avanzate in precedenza dinanzi al Tribunale amministrativo del canton Argovia.
Nel 1991, il Tribunale distrettuale di Brugg (AG) aveva condannato l'uomo a una pena detentiva di 16 anni per aver ucciso la segretaria del suo ex datore di lavoro nel 1989. Allora, la corte argoviese aveva pure disposto un trattamento psichiatrico in regime ambulatoriale. In seguito, nel 2005, è stato invece optato per l'internamento.
In una richiesta presentata nel luglio 2012, il condannato aveva sollecitato una revisione dell'esecuzione della pena. Tra le altre cose, il 56enne aveva criticato il fatto che il suo internamento non fosse tanto dissimile dalla detenzione. Sei mesi più tardi, l'uomo era stato trasferito e sottoposto a un regime distinto. Ciononostante, il condannato ha espresso nuovamente le sue critiche, le quali sono state respinte dall'Ufficio per l'esecuzione giudiziaria ritenendo che tutte le sue richieste fossero state ottemperate.
A seguito di un rinvio nel maggio 2023, il Tribunale amministrativo argoviese ha dovuto nuovamente valutare i punti sollevati dall'uomo, secondo cui il ricovero - nonché le attività ricreative e lavorative a sua disposizione - violano la Convenzione europea dei diritti dell'uomo. L'istanza ha però concluso che i diritti erano tutti rispettati; tuttavia, il 56enne ha voluto impugnare tale decisione dinanzi alla maggiore corte della Confederazione, senza successo.