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SVIZZERA / UE

Accordi bilaterali con l'UE: ecco cosa cambia sulla libera circolazione

Più diritti ai lavoratori e alle famiglie, ma regole stringenti per ricongiungimenti e assistenza sociale. Sarà introdotto lo status di residente permanente
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Fonte NZZ
Accordi bilaterali con l'UE: ecco cosa cambia sulla libera circolazione
Più diritti ai lavoratori e alle famiglie, ma regole stringenti per ricongiungimenti e assistenza sociale. Sarà introdotto lo status di residente permanente

BERNA - I nuovi accordi tra la Svizzera e l’Unione europea (UE) porteranno a un’estensione della libera circolazione delle persone. Lo ha dichiarato Vincenzo Mascioli, segretario di Stato per la migrazione (SEM) e direttore, in un’intervista alla Neue Zürcher Zeitung (NZZ). Ma quali saranno le conseguenze concrete? Cosa cambierà per la migrazione verso la Svizzera?

Queste domande saranno centrali quando il popolo svizzero sarà chiamato a esprimersi sulle intese tra due o tre anni.

Libera circolazione sì, ma legata al lavoro - Contrariamente a quanto accade all'interno dell'UE, in Svizzera la libera circolazione resta subordinata al mercato del lavoro. I cittadini UE potranno entrare e rimanere in territorio svizzero solo con un contratto firmato. Chi arriva senza impiego avrà diritto a rimanere solo tre mesi, ma non riceverà né permesso di soggiorno né aiuti sociali. Nel caso in cui venga perso il lavoro entro il primo anno, si potrà accedere temporaneamente all'assistenza, ma il diritto di soggiorno verrà perso dopo sei mesi.

Estensione formale del ricongiungimento familiare - Restano invariate le regole attuali. I lavoratori UE domiciliati in Svizzera potranno continuare a portare con sé coniugi e figli sotto i 21 anni. In linea teorica anche genitori o suoceri, ma nella pratica questo si verifica raramente. La novità riguarda il ricongiungimento formale delle coppie omosessuali registrate: avranno pari diritti.

Ricongiungimento solo della famiglia nucleare - Le condizioni per portare con sé genitori o nonni, rimangono molto severe. Dovranno essere bisognosi di assistenza e sostenuti economicamente dal parente domiciliato in Svizzera. La SEM, a ogni modo, non prevede un aumento delle richieste: solitamente coinvolgono tra le 20 e le 40 persone all'anno.

Alloggio adeguato - Scompare poi formalmente l'obbligo di un alloggio "adeguato" per il ricongiungimento. I Cantoni potranno comunque continuare a chiedere un contratto d'affitto, ma in pratica non cambierà molto.

Maggiore flessibilità, ma in casi particolari - Gli accordi introducono la possibilità di richiedere il ricongiungimento per partner non sposati (convivenze) e familiari bisognosi di cure. Tuttavia, le condizioni restano restrittive: servono gravi motivi di salute e prove di una relazione stabile. Anche in questo caso, la SEM non prevede un incremento di domande.

Nuovo status: "residente permanente" - Il vero cambiamento risiede nel diritto di soggiorno duraturo. La Svizzera introdurrà un nuovo status definito come "soggiorno permanente" per gli immigrati UE, analogo a quello esistente nell'UE e nello Spazio economico europeo (SEE). Sostanzialmente, chi avrà lavorato legalmente per cinque anni consecutivi potrà restare nel Paese senza limitazioni. Tuttavia, essere totalmente a carico dell'assistenza sociale per sei mesi o più, porterà allungamento dei tempi. Al contrario, ricevere l'indennità di disoccupazione (AD) non sarà penalizzante, poiché si è ancora considerati parte attiva del mercato del lavoro, a patto che la ricerca sia attiva e si seguano le direttive degli uffici competenti.

Lo status sarà inoltre estensibile ai familiari arrivati tramite ricongiungimento. Anche se non lavorano o non vivono più con la persona da cui dipendeva inizialmente il permesso. Un ampliamento significativo dei diritti di soggiorno.

Cosa cambia rispetto al permesso C - Un cambiamento vantaggioso, in particolare, per i cittadini provenienti dall'Est Europa che, attualmente, possono fare richiesta di dimora permanente solo dopo dieci anni. Lo status di residente permanente, inoltre, non prevede limiti legati al welfare (pur non consentendo la naturalizzazione), al contrario del permesso C che può essere revocato in caso di dipendenza duratura dall'assistenza sociale. A riguardo, il Parlamento ha deciso che dopo i dieci anni di permanenza, il ricorso all'assistenza sociale non potrà più essere motivo per revocare il permesso C, rendendo dunque le differenze tra i due status davvero molto sottili.

Quale sarà l'impatto sull'assistenza sociale? - Secondo studi commissionati dalla Confederazione, come quello dell’ufficio Ecoplan, il nuovo sistema potrebbe portare a un aumento contenuto dei beneficiari di assistenza sociale tra gli immigrati UE (stimato tra l’1,1 e l’1,5%, pari a circa 3.000-4.000 persone). Anche l’accesso alle prestazioni complementari per i pensionati anticipati potrebbe crescere leggermente.

Tuttavia, gli studi mostrano che la migrazione dall’UE continua ad avere effetti positivi sul sistema sociale svizzero. Gli immigrati UE, infatti, contribuiscono più di quanto ricevano, e secondo Ecoplan, l’estensione delle norme non dovrebbe cambiare questo equilibrio. Lo sviluppo degli ultimi anni è incoraggiante. Dal 2010, le quote di assistenza sociale tra immigrati UE e svizzeri si sono avvicinate: di recente si attestano rispettivamente al 2,2 e 1,8 per cento.

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