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BERNA

«Kandersteg e Blatten sono solo la punta dell'iceberg»

La località bernese, come quella vallesana, deve fare i conti con la minaccia che arriva dall'alto
Depositphotos (lightpoet)
Fonte Reuters
«Kandersteg e Blatten sono solo la punta dell'iceberg»
La località bernese, come quella vallesana, deve fare i conti con la minaccia che arriva dall'alto

KANDERSTEG - Quanto accaduto a Blatten non lascia tranquille le autorità di Kandersteg. La distruzione del villaggio vallesano, avvenuta a fine maggio, ha riportato alla luce, anche nella località bernese, le preoccupazioni per l'innalzamento delle temperature e per lo scioglimento del permafrost.

Uno scenario che la località bernese si sta preparando ad affrontare. «Ovviamente, Blatten ci ha davvero sconvolto», ha dichiarato il sindaco di Kandersteg, Rene Maeder, all'agenzia stampa Reuters. «Ti entra davvero sotto la pelle. Rimani senza parole quando vedi quelle immagini della violenza della natura».

Furono dei parapendisti a notare per caso, nel 2018, che dallo Spitzer Stein - la caratteristica cima che domina il paesaggio alpino nella zona - si erano staccate delle rocce. Maeder ha fiducia nelle contromisure prese per scongiurare un'eventuale catastrofe: un sistema di protezione e un monitoraggio quotidiano tramite Gps, radar e droni. Kandersteg è infatti diventata, come sottolinea Reuters, un banco di prova per la tecnologia che monitora quello che alcuni esperti ritengono essere l’impatto probabile del cambiamento climatico sulle Alpi.

Si tratta di un caso emblematico di un'area con un'instabilità strutturale storica, frenata per lunghissimo tempo dalle basse temperature. «Quello che era rimasto calmo per circa 3.000 anni ora si è riattivato», ha dichiarato Robert Kenner dell’Istituto per la Ricerca su Neve e Valanghe di Davos. I sensori delle postazioni Gps sullo Spitzer Stein danno conto di uno spostamento della montagna che può raggiungere i 70 centimetri al giorno, ha aggiunto Maeder. Il sistema di allerta è in grado di prevedere grandi movimenti rocciosi e di dare l'allarme alla popolazione con almeno 48 ore di anticipo.

I sensori che monitorano le posizioni GPS sullo Spitzer Stein hanno mostrato che la montagna si sta spostando fino a 70 centimetri al giorno, ha detto Maeder.
In caso di grandi movimenti rocciosi, i residenti dovrebbero ricevere un avviso tramite e-mail o WhatsApp con almeno 48 ore di anticipo. La popolazione ha fiducia nella tecnologia: «Dormiamo ancora tranquillamente», ha dichiarato Patrick Jost, direttore dell’ufficio turistico di Kandersteg, la cui casa si trova nella zona rossa ed è tra le più esposte a un possibile evento franoso. In molti hanno una valigia pronta con documenti e abiti di ricambio, così da mettersi in salvo nel minor tempo possibile.

Kandersteg, che conta una popolazione di circa 1.400 abitanti, ha speso oltre 11 milioni di franchi svizzeri per prepararsi a un disastro. Comprese le dighe per rallentare un'inondazione come quella che ha sommerso Blatten, ha aggiunto il sindaco. Nel 2026 si terrà la prima simulazione completa di evacuazione. Ma, conclude Maeder, «Blatten e Kandersteg sono solo la punta dell'iceberg».

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