La Formula 1 come un viaggio che non smette mai di sorprendere

Mentre Monza si veste a festa, dalla vicina Germania arriva un sussurro... una potente suggestione
Si torna a parlare di un GP di Germania. L'ultimo fu a Hockenheim nel 2019 (vittoria di Verstappen).
HOCKENHEIM - Ricordate quella vecchia pubblicità in cui Mike Bongiorno, sorridente e instancabile, annunciava “Sempre più in alto” mentre conquistava una vetta? Beh, oggi quello slogan sembra cucito addosso alla Formula 1. Perché il Circus, anno dopo anno, continua a spingersi oltre, a crescere e a trasformarsi in un fenomeno planetario senza confini.
La scorsa settimana ho avuto il privilegio di curiosare dietro le quinte dei preparativi per il prossimo GP di Monza: un esercito di persone al lavoro, dall’erba rasata con precisione millimetrica alle tribune che crescono come piccole cattedrali dedicate alla velocità. Una macchina organizzativa che comincia settimane prima, con la dedizione di chi sa che la F1 non è solo sport, ma spettacolo globale.
E mentre Monza si veste a festa, dalla vicina Germania arriva un sussurro che fa vibrare il cuore di chi, come me, ha vissuto l’epopea di Senna, Piquet, Arnoux e soprattutto Schumacher: si torna a parlare di un Gran Premio tedesco. L’ultimo fu a Hockenheim, il 28 luglio 2019. Sei lunghi anni di assenza, troppi per una terra che ha scritto capitoli epici della storia della velocità. Stefano Domenicali, oggi al timone della Formula 1, ha aperto uno spiraglio: il ritorno potrebbe concretizzarsi, magari a Hockenheim o al Nürburgring, purché ci siano solidità e sostenibilità.
Nulla è ancora certo, ma la suggestione è potente. E lo scenario della rotazione dei GP sembra ormai inevitabile: troppi Paesi bussano alla porta della F1, con assegni a molti zeri pronti a conquistare un posto in calendario. I circuiti storici sborsano fino a 40 milioni di dollari, i nuovi arrivati arrivano a 60. Non esattamente spiccioli, ma l’interesse è tale che il business non conosce limiti.
Intanto, per noi appassionati di lunga data, l’idea di rivedere la Germania in calendario è un tuffo nei ricordi e un sogno che scalda l’attesa. In fondo, la F1 è anche questo: nostalgia, speranza e la certezza che lo spettacolo non finisce mai. Nell’attesa di sapere se il semaforo verde tornerà ad accendersi in terra tedesca, prepariamoci a vivere dieci giorni mozzafiato tra Zandvoort e Monza. La pista chiama, lo spettacolo comincia. Giù il gas, sempre, e sempre più in alto, sempre F1.
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