«Resto fedele al motto “squadra che vince non si cambia”»


L'ex attaccante dell'Ambrì Noele Trisconi: «Prima linea in ombra? Il Rappi ha sicuramente studiato l'Ambrì...»
L'ex attaccante dell'Ambrì Noele Trisconi: «Prima linea in ombra? Il Rappi ha sicuramente studiato l'Ambrì...»
AMBRÌ - A Rapperswil si ripartirà dal 2-1 in favore dell'Ambrì, scaturito martedì alla Gottardo Arena. Con un pareggio i biancoblù si guadagnerebbero il secondo turno dei play-in, l'ultimo prima del ballo dei playoff, contro Kloten o Langnau.
Cosa dobbiamo attenderci? Abbiamo girato la domanda all'ex attaccante leventinese Noele Trisconi, il quale si è dapprima soffermato su “gara-1”. «È stata una partita intensa, ho visto un Rapperswil che voleva giocare a hockey e che ha disputato un buon incontro, soprattutto in fase di possesso del disco. Dal canto suo l'Ambrì è stato cinico riuscendo a sfruttare quelle poche occasioni avute per segnare. Juvonen ha davvero giocato ad altissimi livelli, d'altronde come già aveva fatto nelle ultime partite. Un bel valore aggiunto per la squadra».
All'Ambrì sono mancati gli spunti della prima linea...
«Quando prepari partite del genere, le squadre studiano gli avversari. Il Rapperswil sa che l'Ambrì si affida molto al suo primo blocco e dunque ha preso le giuste contromisure, tenendo Kubalik, DiDomenico e Maillet lontani dallo slot. D'altro canto martedì ho visto bene la linea di Pestoni, Landry e De Luca. Il gol iniziale di Inti ha dato loro molta fiducia...».
All'Ambrì basterà un pareggio, ma nell'hockey è impossibile preparare una partita puntando sul pari...
«Nel calcio forse è più facile, ma nell'hockey va talmente tutto molto veloce che trovo impossibile impostare una partita pensando al pari. Basta una penalità o un errore per scompaginare i piani. Per questo non credo proprio che l'Ambrì giocherà per questo risultato. Anzi, trovo sia impossibile... Almeno inizialmente, penso che entrambe le squadre non si sbilanceranno troppo, facendo attenzione alle penalità... Nella post season sono spesso gli special teams a far pendere l'ago della bilancia da una parte o dall'altra».
Curran è ancora in forse... Qualora il canadese tornasse a disposizione, fossi in Cereda, inseriresti un difensore in più in retrovia?
«Difficile da dire. Più che altro trovo che Juvonen, dopo la partita di Ambrì, sarà difficile da togliere. Curran può dare un po' di stabilità in più in difesa ma io resto fedele al motto “squadra che vince non si cambia”. Fossi in Cereda, quindi, non cambierei nulla. Forse c'è da aggiustare qualcosa in difesa, poiché il Rappi in zona offensiva ha probabilmente goduto di un po' troppo spazio martedì».
Negli scorsi giorni il Lugano ha annunciato di aver prelevato dal Rappi il direttore sportivo Janik Steinmann: questa notizia potrebbe destabilizzare la i sangallesi o credi non ci sia un nesso?
«Sinceramente non credo, anche se dipende che ruolo avesse all'interno della squadra. Non so se fosse molto presente negli spogliatoi o se stesse prevalentemente in ufficio. Come giocatore, però, il focus è su altro e non credo proprio che una notizia del genere possa influenzarne il rendimento».
Come va la vita... in panchina?
«Molto bene, mi piace tanto. Come detto, do una mano ai GDT U20 e domenica giocheremo la finale... I ragazzi sono bravi, si impegnano... In semifinale siamo passati dopo averla spuntata ai rigori: devo dire che si soffre molto di più in panchina che sul ghiaccio (ride, ndr)...».