Nuovo addio alla Svizzera?


«Drammatico non andare al Mondiale? Drammatico è altro»
Pier Tami: «Se ci qualificheremo sarò felice, altrimenti avremo imparato la lezione»
«Drammatico non andare al Mondiale? Drammatico è altro»
Pier Tami: «Se ci qualificheremo sarò felice, altrimenti avremo imparato la lezione»
BASILEA - Le sfide a Kosovo e Slovenia sono alle porte e su quelle si vuol concentrare Pier Tami, Direttore Squadre nazionali maschili della Federazione, piuttosto che sulle chiacchiere e sulle problematiche che non toccano direttamente il gruppo rossocrociato. Una Svizzera che si presenta a queste qualificazioni al Mondiale in buona forma ma, anche, con qualche dubbio.
«È molto importante ottenere punti nelle sei partite in programma in questi due mesi e mezzo - ha spiegato il dirigente ticinese - A giugno c'era una grande energia nella squadra, una visione chiara e questo mi dà sensazioni molto positive. Il nostro obiettivo, ovviamente, è la qualificazione diretta al Mondiale. Vedo un girone equilibrato, nel quale ci sono realtà forti. Tutti dovranno lottare per arrivare al traguardo».
Non qualificarsi sarebbe drammatico?
«Per me, altre cose sono drammatiche. Ciò che sta accadendo nel mondo è drammatico. Vogliamo qualificarci e sono certo che ci riusciremo. Se ci riusciremo, sarò felice, altrimenti avremo imparato la lezione. Ma non voglio pensare da adesso allo scenario peggiore. Sono semplicemente felice che si possa cominciare».
Una parola su una Svizzera non sempre attrattiva Tami comunque l’ha spesa. Dopo i casi “Kospo” e “Avdullahu” potrebbe esserci quello “Hajdari”.
«Non sono preoccupato. È già stato con noi in Nations League ma è vero che secondo il regolamento potrebbe ancora accettare la convocazione del Kosovo. Ma se qualcuno non si identifica con la nostra squadra e non si diverte a giocare con noi... penso che Murat abbia già fatto molto».




















