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«Non sono venuto a Lugano per fare la bella vita, voglio vincere»

Ezgjan Alioski è carico: «Ho la fortuna di poter chiudere il cerchio e di restituire qualcosa alla società che ha creduto in me, permettendomi di giocare nel calcio che conta».
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«Non sono venuto a Lugano per fare la bella vita, voglio vincere»
Ezgjan Alioski è carico: «Ho la fortuna di poter chiudere il cerchio e di restituire qualcosa alla società che ha creduto in me, permettendomi di giocare nel calcio che conta».
In Inghilterra il 33enne ha avuto la possibilità di essere allenato da Marcelo "El Loco" Bielsa: «Ha la capacità di cambiare i giocatori che allena sia a livello mentale sia fisico, è un professore».
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LUGANO - Nella giornata odierna - mercoledì 2 luglio - il Lugano ha presentato Ezgjan "Gianni" Alioski.

L'esterno macedone torna così a Cornaredo dopo l'ottima stagione 2016/2017, in cui realizzò - fra campionato e Coppa Svizzera - 20 reti in 54 apparizioni. In tutto questo tempo ha poi vestito le casacche di Leeds United (quattro stagioni), Al-Alhi (due) e Fenerbahce (una).

Negli ultimi sette anni lontano dal Ticino il 33enne è cresciuto molto, anche perché ha avuto la possibilità di lavorare con l'argentino Marcelo Bielsa in panchina, vincendo insieme anche il campionato inglese di seconda divisione nel 2020.

«Bielsa ha la capacità di cambiare i giocatori che allena sia a livello mentale sia fisico», sono state le sue prime parole in conferenza stampa. «Lui è un professore e lavora ogni giorno per rafforzare questi aspetti attraverso video, meeting e sedute di allenamento specifiche. Non è sempre stato semplice ascoltare discorsi psicologici che centravano poco con il calcio, ma alla fine mi sono serviti per rafforzare la concentrazione e migliorare la disciplina. In campo il suo gioco prevede inoltre 90 minuti di corsa costante, dove ognuno deve svolgere un ruolo preciso, per cui è obbligatorio essere fisicamente pronti altrimenti non giochi. Se i calciatori hanno la giusta mentalità e accettano quello che vuole, hanno la possibilità di fare un notevole step in avanti. Grazie a lui sono cresciuto in tutti i sensi e ho capito l'importanza di stare bene e di allenare costantemente il mio corpo. I suoi insegnamenti mi torneranno utili anche in futuro».

Dall'ultima apparizione con i bianconeri sono già trascorse sette stagioni e in tutto questo tempo l'ambiente è cambiato molto: dal presidente allo staff tecnico, passando per i giocatori.

«Sono rimasti solo Bottani e il fisioterapista, gli altri sono tutti nuovi ma li conosco calcisticamente, visto che da quando ho lasciato il Lugano ho sempre seguito le prestazioni della squadra. È un gruppo molto giovane ed è composto da giocatori di qualità con un futuro assicurato. In campo hanno mostrato delle buone trame e l'idea di poter lavorare con loro mi ha subito affascinato. Mi servirà un po' di tempo, ma mi piacerebbe mettere a disposizione del gruppo tutta l'esperienza accumulata negli anni. Oggi ho preso parte al primo allenamento, sono stato accolto molto bene da tutti e questo mi ha reso felice. L'importante è che nello spogliatoio ci sia una buona chimica, così come alcune regole di base, ovvero il rispetto e la disciplina, caratteristiche che ho percepito. Se non sono presenti queste componenti, nessuna squadra - nemmeno se sono formate da grandi campioni - può funzionare. Il clima nello spogliatoio permette poi di fare la differenza in campo. Ho avuto delle ottime sensazioni, sono convinto che insieme potremo toglierci le nostre soddisfazioni».

Ma che giocatore è diventato Alioski?

«Ho sette anni in più rispetto alla mia prima avventura a Lugano e sono indubbiamente maturato, poiché ho avuto la possibilità di accumulare più esperienza sia nel calcio sia nella vita privata. Non sono venuto a Lugano per fare la bella vita, ma per vincere qualche trofeo e per aiutare il club a crescere, il progetto è davvero interessante. Sono un giocatore che ha sempre tanta grinta dentro di sé e che non molla mai. Sono pronto al 100% e contento di essere tornato, farò di tutto per esprimermi al meglio».

Come mai hai deciso di tornare a Lugano?

«Il sogno che avevo da bambino è sempre stato quello di riuscire a giocare un giorno in Super League e il Lugano è stato il club che mi ha regalato questa opportunità e di conoscere in seguito anche altri campionati importanti. È una squadra che è rimasta nel mio cuore e con la quale ho un feeling particolare, ringrazio di conseguenza il mio procuratore e la società per avermi dato la possibilità di tornare. La proposta è arrivata nel momento giusto, perché ho ancora tanta voglia di giocare. Ho la fortuna di poter chiudere il cerchio e di restituire qualcosa al club che ha creduto in me, permettendomi di giocare nel calcio che conta. Ho la giusta mentalità per credere nel successo in campionato e lotterò in tutti i modi per riuscirci. Renzetti? È stato importante, mi ha aiutato molto e lo posso solo ringraziare».

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COMMENTI
 

Zico 3 mesi fa su tio
Sperem. Minestra riscaldata spesso non funziona. Sperem.

Zeno 3 mesi fa su tio
Benvenuto e speriamo nelle sue dichiarazioni. Forza Lügan

Buonsenso? 3 mesi fa su tio
Ben tornato Alio!

nuska 3 mesi fa su tio
grande Gianni.

Koblet69 3 mesi fa su tio
per la bella vita e svernare puoi chiedere 200 m.piu in là ai tuoi colleghi hockeisti che sono esperti

edymoreno 3 mesi fa su tio
Risposta a Koblet69
🤣👏

nuska 3 mesi fa su tio
Risposta a Koblet69
oppure 80 km più a nord.

uriah heep 3 mesi fa su tio
Risposta a Koblet69
😂😂povero Koblet69 😂😂

Koblet69 3 mesi fa su tio
Risposta a nuska
80 km più a nord a differenza vostra si lotta e si suda per la maglia!

F/A-19 3 mesi fa su tio
Risposta a Koblet69
Diciamo che su in valle il clima aiuta, per il resto chiedere a Kubalik.
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