Sabbatini e il suo futuro: «Ho diverse proposte, sia come calciatore che extra-campo...»


Chiacchierata con Jonathan Sabbatini, che dovrebbe chiudere il suo capitolo con il Bellinzona: «Non mi hanno chiamato per la ripresa degli allenamenti»
«In questi giorni ho sentito parecchie squadre e se il Bellinzona mi proponesse di giocare un'altra stagione, senza rassicurazioni per gli anni a venire, metterei in discussione l'offerta. Sono arrivato a un punto della mia vita in cui voglio delle certezze».
Chiacchierata con Jonathan Sabbatini, che dovrebbe chiudere il suo capitolo con il Bellinzona: «Non mi hanno chiamato per la ripresa degli allenamenti»
«In questi giorni ho sentito parecchie squadre e se il Bellinzona mi proponesse di giocare un'altra stagione, senza rassicurazioni per gli anni a venire, metterei in discussione l'offerta. Sono arrivato a un punto della mia vita in cui voglio delle certezze».
BELLINZONA - Jonathan Sabbatini è un giocatore che ha sempre gettato il cuore oltre l'ostacolo. In ogni allenamento, in ogni partita. Ha dato tutto a Lugano, ha dato tutto anche nell'ultima stagione a Bellinzona, squadra nella quale si era trasferito dopo che sulle rive del Ceresio avevano deciso - probabilmente troppo a cuor leggero - di rinunciare a lui.
Nonostante l'affidabilità del 37enne, anche l'avventura all'ombra dei Castelli dovrebbe essere giunta al capolinea. "Colpa" del recentissimo cambio di proprietà... «Hanno cominciato gli allenamenti e non mi hanno chiamato. Per questo, forse, possiamo pensare che la mia avventura in granata sia terminata», ci ha detto il Sabba.
Nessuno spiraglio?
«Pablo Bentancur (l'agente del giocatore, ndr) mi ha detto che sta parlando con la nuova proprietà, principalmente per capire quali siano le loro intenzioni. L'anno scorso trattare era più semplice in quanto lui era sia il numero 1 dell'ACB che il mio procuratore. Oggi, per ovvie ragioni, non è più così... Dal momento in cui ho deciso di lasciare Lugano ho sempre dato la mia priorità al Bellinzona: quando ho accettato la loro offerta il mio obiettivo non era quello di giocare un solo anno, bensì creare qualcosa di bello e duraturo. Tuttavia, se la porta fosse definitivamente chiusa, lo accetterei».
Dove ti porterà il futuro?
«Sto valutando diverse proposte poiché non posso attendere solo il Bellinzona. Penso che a breve prenderò una decisione».
Offerte solo "di campo" o anche extra-campo?
«No, sto riflettendo a 360 gradi. Avendo una famiglia, devo pensare anche a lei. Nell'era moderna è difficile trovare dei giocatori che sposino una maglia e io penso di averlo fatto, spesso mettendo in secondo piano l'aspetto finanziario. Oggi, però, devo prendere in considerazione che il mio futuro potrebbe portarmi a non essere più un calciatore. Dico la verità, in questi giorni ho sentito parecchie squadre e se il Bellinzona mi proponesse di giocare un'altra stagione, senza rassicurazioni per gli anni a venire, metterei in discussione l'offerta. Sono arrivato a un punto della mia vita in cui voglio delle certezze».
Attualmente, l'unica certezza è che resterai in Ticino?
«Sì, penso proprio di sì. Già quando avevo scelto Bellinzona la mia assoluta priorità era quella di rimanere nella Svizzera italiana. Ai tempi la mia speranza era quella di chiudere la carriera con il Lugano, ma purtroppo le cose sono andate in maniera diversa. Credo che, malgrado ciò, chiuderò ugualmente la carriera in Ticino».
Visto come sono andate le cose, ti sei pentito di non aver accettato l'anno scorso l'offerta del Lugano, che ti proponeva un contratto con mansioni diverse da quelle di calciatore?
«No, nessun pentimento. L'offerta non corrispondeva a quello che volevo. Eppure sono dell'idea che a Lugano quest'anno avrebbero avuto ancora bisogno di me. Non lo dico io, me l'hanno detto alcuni ex compagni, soprattutto alla luce di tutti gli infortuni avuti nell'ultima stagione. Sono convinto che anche i membri dello staff tecnico in qualche circostanza mi abbiano pensato. Voglio inoltre sottolineare come l'offerta economica bianconera non fosse congrua».
Il futuro ti spaventa?
«Direi di no... Certo, avendo fatto il calciatore tutta la vita, è difficile cambiare da un giorno all'altro, ma non ho paura a ripartire da zero. Quando fai il calciatore sei consapevole che la carriera è breve, personalmente ho sempre voluto fare questo mestiere e non ho mai pensato ad altro. Da piccolo ho soltanto lavorato in una pizzeria per aiutare i miei genitori a raggranellare qualche soldino, ma per il resto ho sempre e solo giocato a pallone. Mi dispiacerebbe lasciare, non lo nego, perché fisicamente sono ancora integro e a mio avviso potrei ancora giocare in Super League».
C'erano dei dati che, al termine della scorsa stagione, lo attestavano...
«È vero... Nel corso di un incontro fra i preparatori atletici delle squadre della Super League avevano fatto vedere alcuni dati, i quali indicavano che in diversi ambiti risultavo addirittura il migliore del massimo campionato svizzero. Non sono solo quello che corre e basta, ma penso di avere tante altre qualità. Oggi però preferisco guardare avanti piuttosto che indietro...».


















