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CHAMPIONS LEAGUE

Luis Enrique ricorda la figlia morta ed elogia l'Inter

L'allenatore del PSG: «Xana è sempre con me e non sarà una vittoria in Champions League che me la fa sentire più vicina. L'Inter? Bisogna mostrare rispetto anche quando si perde, come hanno fatto i nerazzurri. Li ringrazio per questo».
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Luis Enrique ricorda la figlia morta ed elogia l'Inter
L'allenatore del PSG: «Xana è sempre con me e non sarà una vittoria in Champions League che me la fa sentire più vicina. L'Inter? Bisogna mostrare rispetto anche quando si perde, come hanno fatto i nerazzurri. Li ringrazio per questo».
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MOANCO DI BAVIERA - Nella serata di ieri - sabato 31 maggio - il PSG ha conquistato la prima Champions League della storia, in virtù del netto 5-0 rifilato all'Inter in finale.

Al termine della partita l'allenatore dei transalpini Luis Enrique - che per l'occasione ha indossato una maglietta dedicata alla figlia morta a 9 anni nel 2019, per una grave malattia - si è espresso in merito alla vittoria, dividendo le sue emozioni fra gioia e ricordo. «Xana è sempre con me da quando è andata via», sono state le sue parole riportate dalla Repubblica. «Non è più qui con il corpo ma sarà sempre con me con lo spirito e non sarà di sicuro una vittoria in Champions League a farmela sentire più vicina, nelle sconfitte la sento anche di più. La sento sempre, non cambia niente un successo. Voglio vivere ricordando tutto quello che di buono ha portato mia figlia nella mia vita».

In seguito l'iberico ha avuto parole di elogio per i giocatori dell'Inter, che ha applaudito anche in campo. «Voglio sottolineare una scena che è molto difficile da vedere al termine di una finale quando si ritira un trofeo», ha dichiarato in conferenza stampa. «Voglio elogiare l'Inter in modo assoluto: tutti i giocatori e tutto lo staff sono rimasti ad aspettare con rispetto, in campo, fino a quando abbiamo finito di festeggiare. Nonostante il dolore per la sconfitta hanno scelto di rimanere lì. Penso sia una grande lezione per i bambini, nella vita e nel calcio si vince e si perde. Bisogna anche saper perdere, a questo mondo ci sono persone che sanno solo vincere. No: bisogna mostrare rispetto al rivale anche quando si perde, come ha fatto l'Inter. Li ringrazio per questo».

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COMMENTI
 

Petzi171 4 mesi fa su tio
GRANDE PERSONA .... triste e bellissima lezione ...
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