Bayern-Inter tra assenze e scossoni: «Situazione capovolta. Müller? Non spara a zero»


Torna la Champions e nei quarti ci sono degli autentici big match. I bavaresi, incerottati, ospitano l'Inter: «Nerazzurri con più certezze»
All'Emirates, tana dell'Arsenal, arriva invece il Real del "talismano" Ancelotti. Paul Schönwetter: «Da 30 anni si dimostra tra i migliori al mondo. Ha delle qualità umane impressionanti».
Torna la Champions e nei quarti ci sono degli autentici big match. I bavaresi, incerottati, ospitano l'Inter: «Nerazzurri con più certezze»
All'Emirates, tana dell'Arsenal, arriva invece il Real del "talismano" Ancelotti. Paul Schönwetter: «Da 30 anni si dimostra tra i migliori al mondo. Ha delle qualità umane impressionanti».
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MONACO DI BAVIERA - Si riaccende la Champions e tornano le stelle, con le gare d’andata dei quarti di finale che promettono scintille. Delle 36 squadre ai nastri di partenza ne sono rimaste solo 8 e gli incroci sono davvero suggestivi. Si parte stasera con Bayern Monaco-Inter e Arsenal-Real Madrid, mentre domani toccherà a Barcellona-Dortmund e PSG-Aston Villa. Difficile chiedere di meglio. Chiederà invece tanto ai suoi uomini Vincent Kompany, tecnico di un Bayern che in Europa si è mostrato parecchio altalenante e ora fa i conti anche con diverse assenze di peso. A scaldare ulteriormente l’ambiente c’è il “caso” Thomas Muller, autentico totem che lascerà il club dopo 25 anni e oltre 30 trofei. Al 35enne, recordman di presenze, non verrà rinnovato il contratto in scadenza. Dall’altra parte c’è l’Inter di Simone Inzaghi, che in Champions si è dimostrata sin qui solidissima (2 gol subiti in 10 match) e ha convinto anche a livello di gioco.
«Fino a due-tre settimane fa avrei puntato sul Bayern, ma ora la situazione si è capovolta - interviene Paul Schönwetter, bavarese Doc e ticinese d’adozione - In questo momento i nerazzurri hanno più possibilità di passare, perché stanno meglio e sono più costanti. Hanno più certezze. Il Bayern non sta benissimo e ad agitare le acque ci si è messa anche la vicenda Müller. Hanno deciso di non rinnovargli il contratto e a fine anno se ne andrà una leggenda, un goleador amato dai tifosi. Da una parte si può capire questa scelta perché ha 35 anni, costa un sacco di soldi e non è più titolare. Gli anni passano anche per lui… dall’altra, pur di rimanere, magari avrebbe accettato una soluzione “low cost". Ma questo non lo sappiamo ancora, perché parla poco e di certo non direbbe mai niente contro il suo amato Bayern. Non è uno che critica e “spara” a zero».
Paradossalmente stasera, viste le tante assenze (out pure Musiala oltre a Davis, Ito, Neuer e Coman), dovrebbe però partire titolare alle spalle di Kane.
«Ho pensato esattamente la stessa cosa… è un gruppo in emergenza che dovrà vivere una grande serata europea. In Bundesliga è in testa con 6 punti di margine ma non può dormire sonni troppo tranquilli. Nel calcio le cose cambiano in fretta. È una squadra che sa fare tanti gol ma che nel complesso si è mostrata vulnerabile. Ha avuto alti e bassi anche nella fase a girone unico. Poi ha faticato più del previsto nel playoff col Celtic, mentre agli ottavi ha eliminato il Leverkusen nel derby. La partita dopo, in campionato, contro l’Union Berlino ha fatto un tiro in porta e ha fatto fatica a salvare un punto. Questa è l’immagine del Bayern attuale. C’è anche un altro aspetto di cui si è parlato poco. In porta, senza Neuer, hanno Jonas Urbig, un ragazzo giovanissimo prelevato in gennaio dal Colonia dove non era nemmeno titolare. Un grande talento, ma a questi livelli può subentrare anche un po’ di pressione e di nervosismo. Sarà tutto da vedere».
Il primo round si gioca all’Allianz Arena. Vista la situazione potrebbe essere un piccolo “aiuto”?
«Un tempo il fattore campo pesava di più ed era meglio partire fuori casa, adesso credo che cambi ben poco. Stadi pieni ovunque e regola dei gol in trasferta che non esiste più. Direi che non cambia molto».
Alle 21, a Londra, scendono in campo anche Arsenal e Real… con quel "Diavolo" di Ancelotti che oltre ad essere un grandissimo allenatore è anche un talismano nelle notti di Coppa. Di recente ha fatto fuori l’Atletico - con l'episodio del rigore di Alvarez - e la Real Sociedad in Copa del Rey. Clamoroso l’epilogo nel secondo atto al Bernabéu (4-4 ds; 5-4 agg.).
«L’Arsenal è una squadra molto bella da vedere, ma ha dei blackout micidiali. Il Real è la creatura da Champions per eccellenza, con Ancelotti che da 30 anni si dimostra tra i migliori al mondo. C'è chi lo discute e parla di fortuna, ma come si fa? Io l’ho conosciuto in occasione di alcune amichevoli, è una persona con delle qualità umane impressionanti. Si può solo che volergli bene. Come gestione del gruppo è il numero uno. Sono certo che da appassionati ci divertiremo».