Il Bayer Leverkusen sogna con Granit Xhaka


Arno Rossini: «Xhaka sarebbe tranquillamente titolare in tutte le nazionali del mondo. E pure nei club»
«Se puoi disporre di un campione come Granit, cominci a disegnare la formazione partendo da lui. Non puoi pensare di usarlo come tappabuchi».
Arno Rossini: «Xhaka sarebbe tranquillamente titolare in tutte le nazionali del mondo. E pure nei club»
«Se puoi disporre di un campione come Granit, cominci a disegnare la formazione partendo da lui. Non puoi pensare di usarlo come tappabuchi».
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MONACO DI BAVIERA - C’è chi parla di Inter, chi punta sul Barcellona, chi indica il Liverpool, il Bayern Monaco o il PSG: ognuno ha la sua idea su chi, alla fine, vincerà la Champions League. In pochi, pochissimi, pensano però che il trofeo finirà nella bacheca del Bayer Leverkusen. Pure i bookmakers, solitamente capaci di leggere perfettamente lo sport e le sue pieghe, hanno una bassa considerazione delle Aspirine: la quota a loro abbinata è insolitamente “alta”.
Eppure i rossoneri non sono gli ultimi arrivati. Hanno vinto l’ultima Bundesliga, sono secondi in questa, sono reduci dalla finale di Europa League…
«Stiamo parlando di una grande squadra, cresciuta nei mesi fino a diventare eccellente - ha spiegato Arno Rossini - Merito della dirigenza, che negli anni ha saputo fare campagna acquisti, merito di mister Xabi Alonso, che ha idee chiare e sa come essere convincente, e merito ovviamente dei giocatori. Alla BayArena hanno puntato sulla continuità, e ora stanno raccogliendo i frutti di quanto seminato».
A partire da questa sera, Wirtz e soci sfideranno il Bayern Monaco, che in campionato li ha staccati di otto punti.
«Non vedo l’incrocio come già deciso. Il Bayern è forte, certo, ma non ha la qualificazione in tasca. Il Bayer sa vincere fuori casa, lo ha dimostrato più volte, gioca con ritmo e intensità e poi ha grande qualità offensiva, con quegli esterni rapidi…».
E con Granit Xhaka a centrocampo.
«A 32 anni non ha forse più la corsa di un tempo, di quando era in Premier League, però ha migliorato la sensibilità e il senso di anticipo delle situazioni di gioco. Ha grande esperienza insomma. Ed è centrale nell’impianto del Bayer, perfetto nella transizione negativa-positiva».
Tutto passa dai suoi piedi.
«È uno dei tre-quattro migliori al mondo in quel ruolo, fondamentale in una squadra ambiziosa. Di giocatori così non ce ne sono in giro molti. In Italia per esempio, uno così non ce l’hanno. Ma anche nelle altre leghe d’Europa. Granit sarebbe tranquillamente titolare in tutte le nazionali. E pure nei club. È impressionante. E questo grazie anche al rapporto stimolante che ha con il mister, che di gioco a centrocampo qualcosa capisce».
Benissimo anche in ottica Nazionale.
«Il discorso fatto su Xabi Alonso, che ha dei meriti per la definitiva consacrazione di Xhaka, vale anche per Murat Yakin. Se in rossocrociato Granit non dovesse rendere così, la colpa sarebbe tutta del selezionatore. Se puoi disporre di un campione del genere, cominci a disegnare la formazione partendo da lui. Poi intorno metti gli altri. Non fai il contrario. Devi trovare il modo di esaltare le sue qualità, devi riuscire a mettere tutti al suo servizio. Non puoi pensare di usarlo come tappabuchi».