Allegri via «Ma non con una mancetta»

TORINO - Una penalizzazione è stata inflitta (due volte), un ricorso è ancora possibile, un nuovo processo si aprirà prestissimo e poi c’è sempre la mannaia della UEFA pronta ad abbattersi. Dire che per la Juventus queste sono settimane di fuoco è usare un eufemismo. 

«Lacrime e sangue, potremmo dire - è intervenuto Arno Rossini - e ho idea che sarà ancora lunga».

La Vecchia Signora sarà per un po’ costretta a essere… giovane.
«Di positivo in tutto ciò, per la società, c’è che non sarà costretta a vincere. E per questo potrà, con pazienza - non troppa ovviamente - programmare con attenzione la rinascita. Dovrà ripartire dai ragazzi, dai migliori che ha in casa e da qualcuno di quelli ora in prestito. Sono i campioni del futuro, andranno accompagnati nel loro processo di crescita».

Una rosa da 20-25 giovani?
«No. Una grossa parte del gruppo, almeno otto elementi, dovrà essere formata da calciatori già… calciatori. Da giocatori formati e in grado di tirare la carretta. Da gente esperta e pronta alle battaglie. Sono quelli che dovranno dare l’esempio ai ragazzi, che avranno anche qualità ma che di sicuro non hanno ancora la scorza per resistere alle critiche e alla pressione».

I campioni però sono destinati ad andare via dalla Juve, non ad arrivare.
«Qualcuno di spessore dovrà per forza di cose esserci. Qualcuno pronto a sposare un progetto complicato e allo stesso tempo affascinante».

In mezzo al campo, contratto pesante in mano, ci sarà Paul Pogba.
«Non so, non mi convince. Il ragazzo ha qualità tecniche superiori alla media. È indiscutibile. Fisicamente però non sta bene. E a una squadra che sarà costretta a lottare tutte le settimane servono elementi integri. A parte ciò, il francese mi sembra tutto fuorché un trascinatore. A Manchester, per esempio, non ricordo grandi elogi nei suoi confronti da parte dei tanti mister avuti».

Una certezza è la panchina: Max Allegri ha detto che resterà.
«Anche qui ho i miei dubbi. Lui è molto bravo a lavorare con i campioni, con i professionisti che hanno completato il loro processo di crescita. Alla guida di un gruppo giovane, da plasmare e istruire, non ce lo vedo proprio. Credo che alla fine si farà da parte».

Ha ancora due anni di contratto: 7,5 milioni netti a stagione…
«Non ho detto che rinuncerà ai suoi soldi. Per andarsene non accetterà una piccola mancetta, questo è sicuro».