Un po' di Ticino a... Crans-Montana «La pista di CdM? Ecco come la prepariamo...»


Renzo "Bibbo" Mazzuchelli si occupa della preparazione della pista che ospita le gare maschili di Coppa del Mondo: «La Discesa del 1 febbraio 2026? Rispetto allo scorso anno aggiungeremo un paio di salti interessanti e accentueremo alcuni dossi per renderla più spettacolare».
Il 47enne ticinese si è anche espresso a proposito delle attuali squadre rossocrociate di sci alpino: «Stiamo vivendo delle belle annate, specialmente in campo maschile. Daniel Yule? Un ragazzo eccezionale».
Renzo "Bibbo" Mazzuchelli si occupa della preparazione della pista che ospita le gare maschili di Coppa del Mondo: «La Discesa del 1 febbraio 2026? Rispetto allo scorso anno aggiungeremo un paio di salti interessanti e accentueremo alcuni dossi per renderla più spettacolare».
Il 47enne ticinese si è anche espresso a proposito delle attuali squadre rossocrociate di sci alpino: «Stiamo vivendo delle belle annate, specialmente in campo maschile. Daniel Yule? Un ragazzo eccezionale».

CRANS-MONTANA - Il fine settimana del 30 gennaio 2026 le migliori sciatrici e i migliori sciatori del circo bianco saranno di scena a Crans-Montana, per prendere parte a due Discese libere e a un Super-G sulle piste "Nationale" (Uomini) e "Mont Lachaux" (Donne).
Al fine di svolgere al meglio queste tre gare di CdM – ma anche i Mondiali FIS dell'anno successivo, in programma dal 1 al 14 febbraio 2027 – gli organizzatori hanno iniziato i lavori già nel corso dell'estate scorsa. A tal proposito si è espresso Renzo "Bibbo" Mazzuchelli, responsabile per la preparazione della pista "Nationale", nonché responsabile dei lavori e dei controlli sulle due piste di Crans Montana durante l'estate. «Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, per preparare un evento del genere c'è molto lavoro da fare, soprattutto fra maggio e ottobre», sono state le prime parole del 47enne ticinese. «Durante l'inverno analizziamo invece le migliorie da apportare la stagione seguente, tenendo conto delle indicazioni della FIS».
Ma quali sono i tuoi compiti principali?
«Innanzitutto è fondamentale controllare le attrezzature esistenti, reti di sicurezza, movimenti del terreno, posizioni delle telecamere e quant’altro. Poi, insieme alla FIS e ai responsabili delle infrastrutture televisive, effettuiamo diversi sopralluoghi sul territorio, con l'obiettivo di analizzare le modifiche da apportare alla posizione dei cannoni per la produzione della neve artificiale o delle telecamere. Si tratta di elementi strategici, dato che anche solo un singolo cambio di posizione delle telecamere, richiede per esempio la posa di cavi in fibra ottica e di conseguenza la realizzazione di scavi».
Cresciuto nel luganese, "Bibbo" si era trasferito in Vallese in qualità di maestro di sci nel lontano 1998 – a soli 20 anni – e da allora non se ne è più andato.
«Per me lo sci è sempre stato una passione e pratico questa disciplina da quando ero bambino. Sono arrivato a Montana che ero un ragazzino e in tutto questo tempo sono cresciuto sotto tutti gli aspetti. A livello professionale mi piace molto lavorare in gruppo e analizzare ogni situazione per trovare le migliori soluzioni insieme, ma soprattutto adoro allestire i grandi eventi dove bisogna sistemare ogni dettaglio. È uno sforzo intenso se penso che in inverno alcune giornate lavorative durano anche 15-16 ore, ma è davvero gratificante poter mettere a disposizione tutto ciò che ho imparato nel corso degli anni. Organizzare delle gare di questo calibro mi dà grandi motivazioni e personalmente la vivo come una vera sfida».
Il 47enne sottocenerino è impegnato da otto anni nell'organizzazione delle gare di CdM a Crans-Montana e ha assunto il ruolo di responsabile della pista maschile lo scorso inverno, pochi mesi prima del ritorno degli uomini nelle gare di Coppa del Mondo.
«Erano passati 13 anni dall'ultima gara su questa pista ed è stato necessario un grande lavoro di pulizia. Gli alberi erano cresciuti e abbiamo dovuto installare nuovamente quasi tre chilometri di nuove reti di tipo A (ndr, reti di protezione alte 4m) e aggiungere diversi cannoni sparaneve, oltre che diversi ancoraggi per poter lavorare con i gatti delle nevi. Le critiche ricevute per la semplicità del leggendario tracciato? Abbiamo comunque avuto dei buoni riscontri, anche perché dopo così tanto tempo senza disputare gare, l'obiettivo era rivedere gli atleti al traguardo. La Discesa libera in agenda il 1 febbraio del 2026 sarà diversa. Aggiungeremo un paio di salti interessanti e accentueremo alcuni dossi per renderla più spettacolare per il pubblico e più impegnativa per gli atleti».
Cosa ne pensi delle squadre svizzere maschili e femminili? Chi sono i tuoi atleti preferiti?
«Stiamo vivendo delle belle annate, specialmente in campo maschile. Abbiamo avuto il periodo dove gli slalomisti elvetici dominavano la scena, ora é il momento dei discesisti, con tre svizzeri sul podio a Crans-Montana 2025. Non ho uno sciatore preferito, anche perché tifo chiunque vesta la tuta rossocrociata. Non nascondo però che gli slalomisti, essendo quasi tutti vallesani – o per lo meno romandi – e avendo una grande amicizia con Matteo Joris (capo allenatore slalomisti svizzeri), hanno comunque un vantaggio nella mia personale classifica. Oltre al fatto che quando si allenano in Vallese, vado spesso ad aiutare la squadra durante la preparazione delle piste di allenamento. In campo femminile facciamo invece un po' più fatica, anche se ci sono comunque delle giovani interessanti che ci fanno ben sperare e, strano a dirlo, due di loro sono vallesane. Diciamo che il Vallese porta bene al nostro sci».
Nella tua carriera di coach quali atleti hai allenato?
«A dire il vero non sono mai stato un coach vero e proprio, anche se ho allenato diversi anni presso uno sci club a Crans-Montana. Poi, per un quinquennio, ho fatto l'assistente allenatore a Ski-Valais, durante il periodo estivo da maggio a novembre sui ghiacciai e nella squadra OJ avevo un certo Daniel Yule. Averlo avuto in squadra quando ancora derapava e vederlo da diversi anni ai vertici della Coppa del Mondo, mi rende particolarmente orgoglioso. Un ragazzo eccezionale, con la testa sulle spalle e, se con gli sci mi ha largamente superato, posso dire che non é cosi, per il momento, nel golf», ha scherzato Bibbo, che nel 2019 si è laureato campione regionale del massimo campionato vallesano di golf».
Chi era il tuo idolo da bambino?
«Quando ero piccolo sciavano i vari Pirmin Zurbriggen, Paul Accola e Franz Heinzer, ma il mio idolo era uno solo, ovvero Peter Müller, per un semplice motivo: mi piaceva la sua maschera gialla sotto gli occhiali per coprire il volto dal freddo. Ricordo che avevo preso una mappetta gialla dove si inseriscono i fogli di carta A4 e l'avevo prima ritagliata e poi incollata sotto i miei occhiali per simulare il mio idolo. Che tempi, una vita fa ormai».