«Andarcene dalla Svizzera? Mai detto niente del genere, anche se...»

Sergio Ermotti e UBS in conferenza stampa prendono posizioni sulla paventata “fuga” di UBS.
BERNA - UBS non ritiene di essere «in trattative» con le autorità in merito ai requisiti patrimoniali: la banca sta semplicemente adottando un «approccio costruttivo», ha affermato oggi il CEO Sergio Ermotti durante una conferenza con gli analisti.
«Spero che si giunga a una soluzione ragionevole alla fine del processo politico, da cui tutte le parti coinvolte, compresa la Svizzera, trarranno beneficio», secondo il manager ticinese, tuttavia, questo punto non è ancora stato raggiunto.
A suo avviso, le proposte attuali della Confederazione «penalizzerebbero in modo sproporzionato UBS», nonostante «abbia aiutato la Svizzera quando Credit Suisse si trovava in gravi difficoltà».
Alla domanda sulle voci di un possibile trasferimento, Ermotti - cita il TagesAnzeiger - ha risposto: «La banca non ha mai minacciato di farlo. Non abbiamo mai detto nulla del genere».
Pressioni in questo senso da parte degli investitori ci sono però state: «La nostra priorità assoluta è essere una banca svizzera competitiva a livello globale».
UBS ritiene che i requisiti patrimoniali proposti dalla Confederazione siano sproporzionati e sbilanciati: Ermotti ha sostenuto che già oggi l'entità da lui guidata è una delle banche meglio capitalizzate a livello internazionale. L'istituto si dice comunque disposto a contribuire a un rafforzamento sostenibile delle normative sulle banche sistemiche.
In borsa, il titolo UBS sta reagendo in modo positivo alle novità odierne: alle 11.15 l'azione guadagnava l'1,3% a quasi 33 franchi, a fronte di un mercato che, in generale, marciava sul posto. Dall'inizio di gennaio l'azione ha guadagnato il 16% e positiva è anche la performance sull'arco di un anno (+26%) e di un lustro (+218%).
Per questo motivo, quindi, la banca sta prediligendo «un approccio reattivo». Per esempio nella risposta pubblicata oggi alla consultazione avviata dal Consiglio federale sulla modifica dell'ordinanza sui fondi propri l'impresa fornisce ulteriori informazioni e dati. UBS replica inoltre alle richieste dei partiti politici e delle associazioni.
Nel frattempo stando a quanto affermato oggi dal responsabile finanziario di UBS Todd Tuckner davanti agli analisti è ancora troppo presto per discutere di contromisure alle misure di inasprimento delle norme sui fondi propri. Fra questi provvedimenti rientrerebbe anche la questione di un eventuale trasferimento della sede, su cui si è molto discusso in queste settimane.






