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SVIZZERA

BNS, Schlegel: «La grande sfida? I dazi. Aumenterà l'inflazione»

Il presidente dell'istituto bancario nella conferenza stampa dopo l'esame trimestrale della situazione economica e monetaria: «La nostra politica monetaria continua ad avere un effetto espansivo»
Imago
Fonte ats
BNS, Schlegel: «La grande sfida? I dazi. Aumenterà l'inflazione»
Il presidente dell'istituto bancario nella conferenza stampa dopo l'esame trimestrale della situazione economica e monetaria: «La nostra politica monetaria continua ad avere un effetto espansivo»

ZURIGO - L'approccio della Banca nazionale svizzera (BNS) continua a essere espansivo, in un contesto in cui le barriere doganali americane mettono le aziende di fronte a difficoltà: lo afferma il presidente dell'istituto Martin Schlegel.

«Abbiamo abbassato il tasso guida» - «Negli ultimi trimestri abbiamo nettamente abbassato il tasso guida», ha ricordato il 49enne nella conferenza stampa dopo l'esame trimestrale della situazione economica e monetaria, che ha visto l'indicatore di riferimento mantenuto allo 0,0%. «Questo allentamento della politica monetaria ha contribuito a impedire un'ulteriore contrazione dell'inflazione da maggio in poi».

L'inflazione dovrebbe aumentare - «La nostra politica monetaria continua ad avere un effetto espansivo», ha proseguito l'esperto. «Infatti supponendo un tasso guida BNS invariato, la nostra previsione mostra che l'inflazione dovrebbe aumentare leggermente nei prossimi trimestri».

La Banca nazionale deve guardare anche alla congiuntura. «I dazi statunitensi rappresentano una grossa sfida per le imprese che vi sono soggette e potrebbero rallentare l'attività. In questa situazione la nostra politica monetaria sostiene anche l'attività economica», ha sottolineato il dirigente alla testa della BNS dall'ottobre 2024.

L'incertezza rimane - Secondo l'istituto l'incertezza riguardo all'evoluzione dell'inflazione e dell'economia rimane comunque marcata. «Continueremo a osservare la situazione e adegueremo se necessario la nostra politica monetaria per garantire la stabilità dei prezzi a medio termine: ribadiamo la nostra disponibilità ad agire all'occorrenza sul mercato dei cambi».

L'economista con dottorato conseguito a Basilea ha anche ricordato una novità che verrà introdotta a breve. «Pubblicheremo d'ora in poi anche una sintesi delle discussioni tenute durante l'esame della situazione economica e monetaria: la prima apparirà fra quattro settimane sul nostro sito internet». Nelle sintesi saranno riportate diverse riflessioni e argomentazioni emerse durante la discussione, che non verranno tuttavia attribuite a singoli membri della direzione generale. «Durante il nostro esame della situazione conduciamo un dibattito aperto, come aperto ne è l'esito: per il nostro processo decisionale questa cultura della discussione improntata all'apertura è fondamentale e il testo delle nostre sintesi dovrà tener conto di questo aspetto», ha concluso il padre di tre figli.

Interessi negativi? «Pronti a introdurli, se caso» - BNS è pronta a usare ogni strumento in modo flessibile: un ritorno a tassi negativi comporterebbe ostacoli maggiori rispetto a un normale taglio del costo del denaro, ma rimarrebbe comunque possibile qualora la stabilità dei prezzi fosse a rischio, ha affermato Schlegel.

«Siamo pronti a utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per adempiere al nostro mandato», ha spiegato il 49enne, ribadendo quanto già dichiarato in precedenza e rispondendo alle domande durante la conferenza stampa tenutasi a Zurigo dopo l'esame trimestrale della situazione economica e monetaria.

L'esperto ha aggiunto che anche gli interventi sul mercato valutario sarebbero possibili in qualsiasi momento, qualora le condizioni monetarie lo richiedessero. Non vi è alcuna preferenza per singoli strumenti, ma piuttosto la BNS decide in base alla situazione. I responsabili dell'istituto hanno sottolineato che, malgrado le possibili critiche degli Stati Uniti, non si sentono in alcun modo limitati, aggiungendo che, se necessario, interverrebbero «senza esitazione» sul mercato valutario. Un nuovo tasso minimo di cambio non è invece all'ordine del giorno.

Il governo americano ha ripetutamente criticato la BNS definendola «manipolatrice di moneta». La banca ha da parte sua sempre respinto con decisione tali accuse. «Non interveniamo mai per ottenere adeguamenti nella bilancia delle partite correnti o per avvantaggiare determinate aziende svizzere», ha sostenuto Schlegel.

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