Il testamento di Armani e i conti milionari al Credit Suisse


Dietro l’eredità Armani, spunta la figura di un private banker misterioso («sono un signor nessuno»), legato al testamento e ai lasciti milionari partiti dalla mega banca.
Dietro l’eredità Armani, spunta la figura di un private banker misterioso («sono un signor nessuno»), legato al testamento e ai lasciti milionari partiti dalla mega banca.
MILANO - L'eredità di Giorgio Armani - morto lo scorso 4 settembre all'età di 91 anni - si arricchisce di un capitolo curioso che porta a Credit Suisse. Si comincia dal 5 aprile 2025, quando Giorgio Armani deposita il suo testamento segreto presso un notaio a Milano. La consegna - come racconta il Corriere della Sera - avviene alla presenza del contitolare dello studio notarile e di un personaggio "misterioso", tal Luigi Chiapparini, da San Giorgio su Legnano di cui si sa ben poco. In quel giorno vengono sigillate dunque le volontà dello stilista riguardo i suoi beni immobili e titoli, stimati in almeno 3 miliardi di euro.
Chiapparini, 73 anni, la cui presenza in un momento così privato ha destato la curiosità del quotidiano milanese, si è rivelato essere un private banker, un gestore di patrimoni privati. Il suo rapporto con Armani risalirebbe agli anni Novanta, inizialmente tramite la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza e poi, dal 1999, con Credit Suisse-UBS. E proprio questa connessione è cruciale, poiché è proprio da conti di Credit Suisse che vengono rilasciati alcuni dei lasciti milionari dello stilista.
Il private banker - raggiunto a casa dai giornalisti - ha precisato al Corriere di essere sì «un signor nessuno» ma anche di essere stato consulente finanziario per Armani, uno dei pochi professionisti esterni al cerchio familiare egli collaboratori stretti. Spesso, il contatto avveniva un tramite, che curava gli affari personali dello stilista. Armani operava con diverse banche, ma si scopre che Credit Suisse (UBS) e Intesa Sanpaolo erano i suoi principali riferimenti.
All'interno di Credit Suisse-UBS, Armani deteneva diversi conti personali, da cui ha destinato oltre 33 milioni di euro a persone a lui vicine. Tra i beneficiari - si legge ancora -, Michele Morselli ha ricevuto circa 2 milioni in BTP e altri 30 milioni «contabilizzati nella gestione» dello stilista. Elisa Di Ceglia, figlia della defunta collaboratrice Giorgino, ha ricevuto 500 mila euro in BTP. Altri lasciti includono 925 mila euro in BTP per Angelo Bonsignore dell'Ufficio Stile e 480 mila euro per lo stilista britannico Black Graeme Leslie.
Il money manager 73ennedi Armani ha rivelato di essere stato dal notaio tre volte, suggerendo che il testamento abbia subito diverse modifiche prima del deposito finale in aprile. Una figura - la sua - che evidenzia il ruolo chiave della gestione patrimoniale affidata a consulenti finanziari di fiducia in presenza di patrimoni ingenti e nella delicata fase della successione.