Crisi di Nestlé: ecco le otto gatte da pelare per la nuova dirigenza

Philipp Navratil e Pablo Isla devono fare i conti con la debole crescita, un indebitamento crescente e una perdita di fiducia
LOSANNA - Nestlé si trova in difficoltà e la nuova dirigenza è chiamata ad agire: il Ceo Philipp Navratil, in carica da inizio mese, e il presidente del consiglio di amministrazione Pablo Isla, che entra in funzione da ottobre (anticipando l'arrivo dopo la partenza immediata, è notizia di ieri sera, di Paul Bulcke) sono chiamati a raddrizzare il timone di un colosso alimentare che ultimamente ha sofferto di una perdita di fiducia, di una crescita debole e di un indebitamento crescente. Le sfide principali identificate dall'agenzia Awp sono otto:
CRISI DI FIDUCIA - La multinazionale ha registrato tre dimissioni ai vertici nel giro di circa un anno: il Ceo Mark Schneider ha dovuto lasciare l'azienda nel 2024 perché non ha soddisfatto le aspettative degli investitori, il suo successore Laurent Freixe è stato licenziato esattamente un anno dopo a causa di una relazione non dichiarata con una sua diretta subordinata e di accuse di favoritismo, mentre il presidente Paul Bulcke si è dimesso dopo quasi mezzo secolo nell'azienda a seguito di pesanti critiche al suo operato. Questi cambiamenti hanno scosso la fiducia degli investitori e dei dipendenti. Il nuovo Ceo ed ex numero uno di Nespresso Philipp Navratil deve ora creare stabilità, rafforzare la cultura e l'integrità dell'impresa e dare una direzione chiara al gruppo.
RIPULITURA DEL PORTAFOGLIO - Con oltre 2000 marchi Nestlé è considerata da taluni esperti troppo diversificata. Gli investitori chiedono una focalizzazione su poche decine di marchi principali, strutture più snelle e costi inferiori. A loro avviso Nestlé dovrebbe concentrarsi su prodotti forti, innovazione e marketing moderno, che negli ultimi anni è stato trascurato. Allo stesso tempo, il gruppo dovrebbe aumentare la velocità di reazione: concorrenti come Kraft Heinz o Unilever stanno scorporando divisioni per liberare valore. Gli analisti avvertono: se Navratil non manterrà le promesse, potrebbero intensificarsi le richieste di scorporo di parti del gruppo.
DIVISIONE SANITARIA - Nestlé Health Science continua a essere fonte di preoccupazione. In particolare, il settore delle vitamine e degli integratori registra una crescita lenta, mentre acquisizioni miliardarie come quella di Aimmune hanno deluso le aspettative. Ora il gruppo punta su marchi premium come Garden of Life. Gli analisti sollecitano una ristrutturazione radicale.
SETTORE DELL'ACQUA E PARTECIPAZIONI - Nonostante ripetute riorganizzazioni il ramo delle acque minerali ha continuato a registrare scarsi profitti. In Francia e Belgio, i procedimenti giudiziari per metodi di filtraggio non autorizzati hanno aumentato la pressione. La ricerca di un partner è stata finora infruttuosa, anche a causa delle controversie legali in Francia che stanno ritardando le trattative. Parallelamente, l'attenzione è focalizzata sulla partecipazione del 20,1% in L'Oréal, un cuscinetto di sicurezza di oltre 38 miliardi di franchi. Sono anche in discussione le vendite di prodotti surgelati statunitensi o di vitamine, che potrebbero fruttare miliardi. Gli investitori chiedono di cedere le unità non redditizie e di liberare capitale per ridurre il debito e investire in settori in crescita.
RAMO DEL CAFFÈ - Nestlé domina il mercato globale del caffè con Nescafé, Nespresso e Starbucks, ma con la prevista fusione tra JDE Peet's e Keurig Dr Pepper i rivali stanno unendo le loro forze: in questo modo si avvicinano al gruppo vodese. Anche in questo caso secondo gli specialisti Nestlé deve potenziare l'innovazione, il marketing e la varietà dei prodotti per assicurarsi la posizione di leader a lungo termine ed evitare perdite di quote di mercato.
ASIA - Dopo il boom registrato durante la crisi del coronavirus, quando le persone erano rimaste a casa e hanno acquistato più spesso prodotti di marca nei negozi, la crescita in Cina ha subito un crollo improvviso e inaspettato nel 2025, che ha pesato notevolmente sulla crescita organica del gruppo. Il contesto deflazionistico e la debole domanda dei consumatori rendono difficile la ripresa. Nestlé ha reagito con una riorganizzazione della dirigenza e nuovi investimenti nei marchi, ma prevede un miglioramento solo tra un anno. Data l'importanza strategica del continente asiatico la pressione per riprendere rapidamente piede e assicurarsi quote di mercato è alta.
INDEBITAMENTO E POLITICA DEI DIVIDENDI - I riacquisti di azioni per oltre 53 miliardi di franchi hanno fatto crescere l'indebitamento netto a oltre 60 miliardi, mentre il rapporto tra debito e utile operativo a livello Ebitda è salito oltre 3. Alcuni analisti mettono in guardia dai rischi di solvibilità. Chiedono vendite parziali e una politica di distribuzione più cauta: molti ritengono che i dividendi siano troppo favorevoli agli azionisti. Eventuali riduzioni delle elargizioni potrebbero però compromettere la fiducia della borsa.
CORSO AZIONARIO - Dal 2022 Nestlé ha perso circa il 40% del suo valore in borsa, con il titolo che è sceso da poco meno di 130 franchi nel 2022 agli attuali 70 franchi. Gli investitori vedono questo come un segnale d'allarme e parlano di una crisi di fiducia. La perdita di valore di borsa per miliardi di franchi ha un gusto amaro anche per la collettività: infatti attraverso le casse pensioni praticamente tutti gli svizzeri hanno investito in Nestlé. Gli analisti si aspettano che il nuovo Ceo dia impulso alla crescita del fatturato e dei margini. Senza una strategia chiara Nestlé rischia di perdere definitivamente il suo prestigio e la sua posizione competitiva, mentre rivali come Unilever e Danone stanno ottenendo risultati migliori.