Oro più che mai


Raggiunto in settimana ancora una volta il massimo storico. Le ragioni sono molteplici, ma una chiama direttamente in causa Donald Trump.
Raggiunto in settimana ancora una volta il massimo storico. Le ragioni sono molteplici, ma una chiama direttamente in causa Donald Trump.
ZURIGO - Dopo mesi alquanto sonnacchiosi, il prezzo dell'oro è esploso e ha raggiunto in settimana un nuovo massimo storico: nella notte tra lunedì e martedì, il prezzo di un'oncia troy (circa 31,1 grammi) del metallo prezioso ha superato 3508 dollari statunitensi, mentre mercoledì si è attestato a oltre 3557 dollari, per poi essere scambiato giovedì mattina a 3527 dollari.
Nel 2025 il metallo prezioso ha registrato una performance migliore rispetto alle azioni: la crescita rispetto all'inizio dell'anno è del 33%, contro una progressione del 9,1% dell'S&P 500, che rappresenta le azioni di 500 aziende statunitensi. Ma va anche meglio della più famosa criptovaluta, Bitcoin, che è in rialzo di circa il 18%.Come si è arrivati al massimo storico? Peter Kinsella, Responsabile Globale della Strategia Forex presso la banca privata ginevrina Union Bancaire Privée, illustra le ragioni.
Gli attacchi alla Fed giovano all'oro - Il rialzo dei prezzi sarebbe una reazione al tentativo di Donald Trump di influenzare la politica monetaria della Federal Reserve, afferma Kinsella. Il presidente statunitense attacca ripetutamente l'indipendenza della banca centrale, ad esempio con la sua critica costante al presidente Jerome Powell e il licenziamento della direttrice Lisa Cook. Questo aumenta l'incertezza e molti investitori si rifugiano nell'oro, considerato da sempre un bene rifugio.
L'oro è attraente nell'attuale contesto - «Allo stesso tempo, la curva dei rendimenti statunitensi tra due e 30 anni si è ulteriormente inclinata – segno dell'aspettativa di prossimi tagli dei tassi e di un'inflazione più alta sul lungo termine», afferma Kinsella.
Un contesto simile favorisce l'aumento dei prezzi dell'oro. In particolare, secondo Kinsella, i piccoli investitori «hanno ancora margini significativi per aumentare i loro investimenti nell'oro, ad esempio tramite ETF».
Tassi bassi, oro in crescita - L'aumentato influsso politico sulla Fed potrebbe, secondo Kinsella, portare i mercati a entrare in un'era in cui le decisioni sui tassi sono subordinate alle esigenze del finanziamento del deficit. Così i tassi rimarrebbero bassi nel medio termine – e l'oro ne trarrebbe probabilmente beneficio. Il fatto che questo fenomeno ora si manifesti anche nella più grande economia mondiale avrebbe ampie conseguenze per il prezzo dell'oro.
Le banche centrali comprano oro a tonnellate - «Nel breve termine vediamo solo rischi al ribasso limitati per l'oro», dice Kinsella. Gli acquisti delle banche centrali restano elevati, circa 77 tonnellate al mese, per un volume annuo di quasi 1000 tonnellate. «Questo rappresenta una forte domanda strutturale che limita eventuali ribassi – poiché le banche centrali dovrebbero approfittare di ogni calo verso 3300 dollari statunitensi per oncia per aumentare ulteriormente le loro riserve», prevede Kinsella.
Sempre un porto sicuro - Anche il contesto geopolitico sostiene i continui acquisti di oro delle banche centrali. La recente parata militare per il "giorno della vittoria" cinese mostra che potremmo essere all'inizio di un nuovo ordine geopolitico. «In questa fase, l'oro rimane un porto sicuro», afferma Kinsella.