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Brucia il Vesuvio: una task force apre un'indagine

Per il momento i pompieri non hanno trovato tracce di inneschi dolosi ma, prima che sulle eventuali responsabilità, ci si concentra ovviamente sullo spegnimento.
Imago
Fonte ats ans
Brucia il Vesuvio: una task force apre un'indagine
Per il momento i pompieri non hanno trovato tracce di inneschi dolosi ma, prima che sulle eventuali responsabilità, ci si concentra ovviamente sullo spegnimento.

NAPOLI - La situazione sul Vesuvio migliora, grazie agli sforzi di operatori giunti da tutta Italia, ma non si può abbassare la guardia perché basta un soffio di vento per far riprendere forza alle fiamme.

Il lavoro di contenimento va avanti senza sosta, tra mezzi aerei e squadre da terra, i centri abitati restano fuori pericolo ma la conta dei danni si annuncia pesantissima, sia per l'ambiente che per l'economia locale.

La procura di Nola ha aperto un fascicolo; per il momento i pompieri non hanno trovato tracce di inneschi dolosi ma, prima che sulle eventuali responsabilità, ci si concentra ovviamente sullo spegnimento.

Sembra difficile che un incendio di queste proporzioni - tre chilometri il fronte del fuoco, oltre 500 gli ettari distrutti - non sia dovuto alla mano dell'uomo. Dolo o comportamenti irresponsabili, si vedrà: negli annali del Parco del Vesuvio ci sono persino bracconieri che davano alle fiamme zone di vegetazione per spingere la cacciagione verso le aree volute, oppure casi di smaltimento illegale di rifiuti attraverso falò non controllati.

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