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ISRAELE / HAMAS

Israele vuole che l'Onu faccia pressione su Hamas. La replica: «Non si curano degli ostaggi»

L'occupazione «causerà una catastrofe umanitaria senza precedenti», secondo il presidente dell'Anp Abu Mazen
AFP
Fonte Ats Ans
Israele vuole che l'Onu faccia pressione su Hamas. La replica: «Non si curano degli ostaggi»
L'occupazione «causerà una catastrofe umanitaria senza precedenti», secondo il presidente dell'Anp Abu Mazen

TEL AVIV - Israele sollecita l'Onu affinché faccia pressione su «Hamas e i palestinesi» per la liberazione degli ostaggi, o almeno affinché sia garantito l'accesso a loro da parte della Croce Rossa e sia consentito il libero flusso degli aiuti senza che il gruppo filo-iraniano li saccheggi.

Le due richieste sono arrivate da Orli Gil, rappresentante permanente aggiunto d'Israele presso le organizzazioni internazionali a Roma, in un incontro con i media nell'ambasciata israeliana nella capitale.

Nell'incontro la diplomatica ha anche bacchettato la Croce Rossa. Quello degli ostaggi in mano ad Hamas, ha detto, è uno «dei pochi casi» in cui la Croce Rossa non ha avuto accesso gli ostaggi. «La Croce Rossa non ha chiesto di vederli. Forse perché sono ebrei? - ha detto -. Non hanno chiesto l'accesso alle loro persone né il rispetto dei loro diritti. Si sono solo offerti di dare un 'passaggio' dal punto di rilascio a Israele» ha aggiunto. Nel suo dialogo coi cronisti Gil ha parlato di 'doppio standard' usato nei confronti di Israele dalle istituzioni internazionali.

La posizione di Hamas - L'uso da parte di Israele del termine «controllo» invece di «occupazione» è un tentativo di «eludere la propria responsabilità legale per le conseguenze del suo brutale crimine contro i civili», afferma Hamas, secondo cui il governo israeliano non si cura del destino degli ostaggi: «Si rendono conto che espandere l'aggressione significa sacrificarli».

Il gruppo filo-iraniano, riporta Al Jazeera, ha definito la decisione di Israele di assumere il controllo di Gaza City un «crimine di guerra», sottolineando che il piano di Netanyahu spiega l'improvviso ritiro di Israele dall'ultimo round di negoziati.

Abu Mazen: «Catastrofe senza precedenti» - La decisione del governo Netanyahu sull'occupazione della Striscia di Gaza rappresenta «un crimine a pieno titolo in violazione del diritto internazionale» che «causerà una catastrofe umanitaria senza precedenti». Lo afferma l'ufficio del presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen (Mahmud Abbas), accusando Israele di proseguire in una politica di «genocidio, e carestia».

Abu Mazen ribadisce poi «il diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese» in uno Stato «con Gerusalemme est capitale». E sollecita Donald Trump, a fermare il piano di Netanyahu e a spingere per una soluzione di «pace permanente».

Il documento diffuso a nome del presidente palestinese, e ripreso con evidenza dalla Bbc britannica, annuncia anche l'intenzione dell'Anp di chiedere una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Nonché quella di rivolgersi alla Lega Araba e all'Organizzazione degli Stati Islamici - oltre che al presidente degli Usa, Donald Trump - per sollecitare una reazione all'annuncio del governo israeliano di Benjamin Netanyahu.

Il popolo palestinese - si legge nel testo - «non accetterà di farsi imporre alcuna soluzione con la forza» e «riafferma il suo diritto all'autodeterminazione e a uno Stato indipendente» esteso su tutti i territori occupati della Cisgiordania e della Striscia di Gaza: «Con Gerusalemme est sua capitale».

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