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ISRAELE/HAMAS

Le bombe quotidiane di Israele sulle tendopoli: decine di morti

Dagli ospedali le immagini di diversi bambini feriti. L'ospedale di Khan Younis: «Nei cimiteri non c'è più posto»
Foto AFP
Fonte ATS
Le bombe quotidiane di Israele sulle tendopoli: decine di morti
Dagli ospedali le immagini di diversi bambini feriti. L'ospedale di Khan Younis: «Nei cimiteri non c'è più posto»

TEL AVIV - Secondo l'agenzia di stampa dell'Autorità nazionale palestinese (ANP), la Wafa, decine di persone sono rimaste uccise o ferite durante i bombardamenti israeliani in diverse zone della Striscia di Gaza a partire dalle prime ore di questa mattina.

I bombardamenti, riferisce la Wafa, hanno colpito le tende per gli sfollati nella zona di al-Mawasi, a Khan Yunis; tra i feriti ci sono anche bambini.

Colpiti anche il centro di Gaza City e la città di Deir al-Balah, nel centro della Striscia. Un drone delle Forze di difesa israeliane ha inoltre preso di mira una tenda vicino all'ospedale dei Martiri di al-Aqsa.

Secondo al-Quds, sito di notizie di Hamas, le vittime oggi a Gaza sarebbero circa 50. Per il sito Drop Site, vicino ai miliziani, un missile israeliano ha ucciso 23 persone ad al-Zaytun. L'agenzia di stampa di Gaza Shehab News, legata alla Jihad islamica palestinese, riporta dal canto suo che nelle ultime 24 ore ci sono stati 139 morti e 487 feriti.

«I cimiteri non sono più in grado di contenere i morti» - L'ospedale Nasser di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, ha annunciato di non poter più seppellire i defunti nella sua area poiché lo spazio a disposizione è esaurito.

«I cimiteri non sono più in grado di contenere il numero di morti», ha dichiarato il nosocomio in un comunicato, informando i cittadini della Striscia.

Fonti dell'enclave hanno riferito a Ynet che mentre i principali cimiteri di Khan Yunis sono pieni, a Rafah il coprifuoco quasi totale per i combattimenti tra l'esercito israeliano e Hamas impedisce le sepolture nei cimiteri della regione meridionale di Gaza.

Il ministero del WAQF, l'ente per la protezione dei beni islamici in Palestina, ha lanciato l'allarme per una «grave crisi delle sepolture»: nella Striscia ci sono 60 cimiteri, ma 22 sono stati completamente distrutti e 18 sono stati gravemente danneggiati.

«I residenti sono costretti a seppellire i propri defunti in fosse comuni in ospedali, scuole, parchi pubblici e per strada. Il divieto di ingresso di materiali da costruzione ha portato i cittadini di Gaza a utilizzare i cassonetti per la sepoltura. Stiamo cercando terreni alternativi che consentano sepolture temporanee e sicure», ha affermato il ministero.

Gli abitanti di Gaza cercano di improvvisare e alcuni approfittano della situazione, raccontano dall'enclave: alcuni vendono le tombe a circa 700 shekel (165 franchi), una cifra che la popolazione non è in grado di pagare.

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