Dietrofront: i dazi possono restare in vigore

Lo ha deciso la corte d'appello
WASHINGTON - Per il momento, Trump può imporre i dazi. Lo ha stabilito la corte d'appello. Lo riportano i media americani. Il governo degli Stati Uniti ha ottenuto – almeno temporaneamente – una sospensione del blocco giudiziario imposto a tali dazi.
Nella giornata di oggi, ben due giudici avevano stabilito che il presidente non aveva il potere di imporre delle tariffe. I primi a bloccare i dati erano stati tre giudici della Us Court of International Trade, scatenando le forti reazioni della Casa Bianca, che aveva preannunciato ricorso. In serata un altro giudice ha ordinato all'amministrazione di non riscuotere i dazi da Learinig Resources e hand2minds, ambedue con sede in Illinois.
Questa sera poi un tribunale d’appello ha revocato provvisoriamente la decisione di un’istanza inferiore che aveva annullato quasi tutti i dazi introdotti da Trump, dichiarando di voler esaminare il caso più a fondo e ha invitato le parti a presentare ulteriori dichiarazioni.
In precedenza, l’amministrazione Trump si era opposta legalmente alla decisione del Tribunale del commercio internazionale di New York, che aveva dichiarato illegittimi quasi tutti i dazi imposti dall’ex presidente repubblicano.
Il tribunale di New York aveva stabilito che l’amministrazione Trump non aveva l’autorità legale per imporre dazi così estesi basandosi su una legge d’emergenza. Aveva ordinato l’annullamento dei dazi in questione e il divieto permanente della loro applicazione.
La decisione riguardava quasi tutti i dazi emanati dall’ex presidente, inclusi quelli introdotti nel cosiddetto "Giorno della Liberazione" agli inizi di aprile, giustificati da Trump con il deficit commerciale con determinati Paesi. Sebbene questi dazi fossero stati inizialmente annunciati, erano stati temporaneamente sospesi a causa del crollo dei mercati finanziari.
Contemporaneamente, erano stati imposti dazi universali del 10% su beni provenienti da quasi tutto il mondo, inclusi Canada, Messico e Cina.
Se la prima sentenza aveva rappresentato un duro colpo per l’aggressiva politica commerciale di Trump, la decisione del tribunale d’appello rappresenta ora un primo successo – seppur non definitivo – per il presidente. Il contenzioso legale è destinato a proseguire nelle prossime istanze e non è l’unico in corso relativo ai dazi trumpiani.
La Casa Bianca aveva reagito duramente alla prima sentenza. Secondo la portavoce Karoline Leavitt, i giudici del tribunale del commercio avrebbero «abusato sfacciatamente del loro potere» per sottrarre a Trump il potere decisionale.
La portavoce ha dichiarato che i dazi imposti erano «legalmente impeccabili e basati sul buon senso». Ha inoltre espresso fiducia nel fatto che la causa verrà vinta in tribunale.