Maradona morto in un «teatro dell'orrore»

Si è aperto il processo per il decesso del campione argentino, alla sbarra sette operatori sanitari
BUENOS AIRES - Un «omicidio» e una convalescenza diventata un «teatro dell'orrore». È quanto è stato dichiarato martedì in tribunale nel primo giorno del processo per la morte di Diego Armando Maradona, avvenuta nel 2020. Alla sbarra a San Isidro, sobborgo di Buenos Aires, ci sotto sette operatori sanitari accusati di negligenza colposa.
Il procuratore Patricio Ferrari ha mostrato in aula una foto della leggenda del calcio morto sul suo letto, con il ventre orribilmente gonfio. «Guardate, è così che è morto Maradona! Se dicono di non aver preso parte a un omicidio, mentono» ha dichiarato nel corso della sua arringa introduttiva, assicurando che l'accusa avrebbe dimostrato che «nessuno ha fatto quello che doveva fare» all'interno dell'équipe medica, in quel «teatro dell'orrore» che era diventato un convalescenziario «calamitoso».
L'accusa a carico dei sette - medici, psichiatri, psicologi e infermieri - è di "omicidio con dolo eventuale", che si configura quando una persona commette una negligenza sapendo che può causare la morte. Gli imputati rischiano dagli 8 ai 25 anni di carcere,. Il processo, con quasi 120 testimoni tra cui esperti, familiari, amici e medici di Maradona nel corso degli anni, dovrebbe durare fino a metà luglio.
La stella del Napoli è morta il 25 novembre 2020 in una residenza a Tigre, a nord di Buenos Aires. Era lì in convalescenza da quindici giorni, dopo un intervento di neurochirurgia per un ematoma alla testa. Secondo l'autopsia il decesso è avvenuto per «edema polmonare acuto secondario e insufficienza cardiaca cronica esacerbata».
Una perizia ha rilevato che Maradona, 60 anni, soffriva di molteplici patologie: problemi ai reni e al fegato, insufficienza cardiaca, deterioramento neurologico e dipendenza da alcol e psicofarmaci. Secondo la Procura, l'équipe medica è stata «protagonista di un programma di ospedalizzazione domiciliare totalmente carente e imprudente», e ha commesso una «serie di improvvisazioni, errori di gestione e carenze».
L'avvocato delle figlie di Maradona, Dalma e Giannina, ha puntato il dito contro il «diabolico entourage» e un «crimine che finge di mascherarsi da negligenza».