Cerca e trova immobili
GUERRA IN UCRAINA

«Zelensky dovrebbe scusarsi per averci fatto perdere tempo»

L'Ucraina dovrebbe essere guidata da chi è pronto a fare la pace, ha dichiarato Trump
AFP
Fonte Ats Ans
«Zelensky dovrebbe scusarsi per averci fatto perdere tempo»
L'Ucraina dovrebbe essere guidata da chi è pronto a fare la pace, ha dichiarato Trump
WASHINGTON - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non è interessato a rivisitare o rilanciare l'accordo sulle terre rare con l'Ucraina al momento. Lo riporta la Tass citando un alto funzionario della Casa Bianca. I rappresentanti della deleg...

WASHINGTON - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non è interessato a rivisitare o rilanciare l'accordo sulle terre rare con l'Ucraina al momento. Lo riporta la Tass citando un alto funzionario della Casa Bianca. I rappresentanti della delegazione ucraina hanno iniziato a «implorare» di firmare l'accordo subito dopo essere stati invitati a lasciare la Casa Bianca, ha detto il funzionario all'agenzia.

La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt aveva già confermato in precedenza che l'accordo sulle terre rare tra Stati Uniti e Ucraina non era stato firmato.

Ucraina guidata da qualcuno che vuole la pace - «Non importa chi guiderà l'Ucraina, purché questa persona sia pronta a risolvere pacificamente il conflitto con la Russia», ha detto Trump parlando con i giornalisti dopo il burrascoso faccia a faccia con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Sono d'accordo con chiunque faccia la pace».

Trump ha osservato che Zelensky potrebbe essere in grado di partecipare a una risoluzione pacifica del conflitto. «Forse può fare la pace. Forse non può. Ma ho bisogno di qualcuno che possa risolvere il problema pacificamente», ha aggiunto il tycoon.

Secondo il presidente Usa, Zelensky «dovrebbe solo dire che vuole la pace. Invece - ha concluso - se ne esce e non dice altro che cose negative su Putin. Non ho bisogno che questa guerra continui».

«Prima la pace, poi le garanzie per l'Ucraina» - Trump non ritiene possibile discutere di garanzie di sicurezza per l'Ucraina finché non si raggiunge un accordo di pace. Lo ha detto il segretario di Stato americano Marco Rubio intervistato dalla Cnn.

«Perché dovrei parlare di garanzie di sicurezza per l'Ucraina? Lasciatemi prima ottenere un accordo di pace». Questa, secondo Rubio, la posizione di Trump. «Ciò non significa - prosegue, riferendo, il capo della diplomazia Usa - che le garanzie non possano essere stipulate come parte di quella negoziazione, ma è necessario avere un accordo. Quale pace c'è da garantire se prima non si ha un accordo di pace?».

Affinché il conflitto finisca è innanzitutto necessario chiarire i requisiti di entrambe le parti, ha osservato Rubio. «Di cosa hanno bisogno i russi? Di cosa hanno bisogno di vedere per smettere di combattere? Di cosa hanno bisogno gli ucraini per smettere di combattere? E poi, una volta che hai tutto questo a disposizione, puoi decidere il passo successivo e cosa dobbiamo fare per assicurarci che ciò non accada mai più, che non accada tra due anni, tre anni, cinque anni», ha affermato Rubio. «Non credo - ha detto ancora il segretario di Stato Usa - che il presidente Trump sia interessato a un cessate il fuoco di un anno. Non credo che sia interessato a un cessate il fuoco di sei mesi. Vuole che questa la guerra finisca».

Rubio ha poi aggiunto che Zelensky «dovrebbe scusarsi per averci fatto perdere tempo in un incontro che è finito in questo modo».

A poche ore dallo scontro senza precedenti nello Studio Ovale tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky i due presidenti continuano a sembrare su opposizioni opposte. Da una parte il commander-in-chief ha continuato ad attaccare il leader di Kiev accusandolo di «voler continuare a combattere» dall'altra l'ucraino si è presentato per un'intervista sulla rete conservatrice Fox News e ha cercato toni più conciliatori, mantenendo comunque ferma la posizione che senza garanzie sulla sicurezza non si puà arrivare a nessun accordo.

L'aiuto Usa? È necessario - «Sono molto grato agli Stati Uniti per il loro sostegno. Ci avete aiutato a sopravvivere», esordisce Zelensky rispondendo alle accuse di Trump e del suo vice JD Vance di essere stato «ingrato» e rivolgendosi direttamente «al popolo americano» e «al Congresso». Il presidente ucraino non pensa di doversi scusare con il presidente per l'acceso scambio alla Casa Bianca anche se riconosce che si sia trattato di «un brutto momento». «Certe conversazioni non andrebbero fatte davanti ai media, con tutto il rispetto per la democrazia», dice.

Ammette che «senza l'aiuto americano sarà molto difficile respingere la Russia» e sottolinea più volte nel corso dell'intervista che l'Ucraina non vuole perdere la partnership con Washington. Ma ha bisogno di garanzie sulla sicurezza. «Nessuno vuole la pace più di noi» assicura, «ma una tregua senza garanzie di sicurezza dagli Stati Uniti è un tema molto delicato per la mia gente». Quanto al rapporto di Trump con Vladimir Putin, Zelensky cerca di trovare i toni giusti per dire che preferirebbe che il presidente americano non stesse «nel mezzo», come ha detto lo stesso tycoon nello Studio Ovale, ma «più dalla parte dell'Ucraina» perché è la Russia che «ci ha portato la guerra in casa».

Il presidente ucraino ha anche toccato il tema delle sue dimissioni, chieste a gran voce dal senatore repubblicano Lindsey Graham, una volta suo grande sostenitore. «Solo gli ucraini possono decidere se io debba fare un passo indietro o no, gli americani votino il loro presidente». Alla fine del colloquio Zelensky si è detto «certo» che il rapporto con Trump si possa ricucire. «La nostra è una relazione storica tra due popoli».

Prima che l'intervista andasse in onda The Donald in partenza per Mar-a-Lago ha usato toni molto più duri nei confronti del suo interlocutore accusandolo di voler continuare a «lottare, lottare, lottare» e di aver «sopravvalutato le carte in suo possesso». Per tornare al tavolo delle trattative, è stato l'avvertimento del tycoon, il presidente ucraino «deve dirmi che vuole la pace, che non vuole fare la guerra più», ha aggiunto dicendo di voler un cessate-il-fuoco subito. Intanto un funzionario dell'amministrazione ha riferito al Washington Post che il commander-in-chief sta valutando la possibilità di interrompere tutte le spedizioni di aiuti militari in corso verso l'Ucraina. La decisione riguarderebbe miliardi di dollari di radar, veicoli, munizioni e missili in attesa di essere inviati nel Paese.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE