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GUERRA IN UCRAINA

«Garanzie per terra, aria e mare». Ecco il piano per Kiev

La strategia occidentale per l'Ucraina si articola su tre livelli
Imago
Fonte ats
«Garanzie per terra, aria e mare». Ecco il piano per Kiev
La strategia occidentale per l'Ucraina si articola su tre livelli

KIEV - Il piano a grandi linee era pronto da tempo ma i dettagli, in questi casi, fanno la differenza. Senza gli USA non si va da nessuna parte e da quando il presidente americano Donald Trump ha deciso di far parte della partita è scattata l'accelerazione. Tutto fa brodo, nulla si esclude. La strategia si basa dunque su tre livelli.

Il porcospino d'acciaio - Con questa espressione s'intende la cooperazione senza limiti tra l'Ucraina e l'Occidente - in barba a quanto chiede Mosca - in modo d'armare sino ai denti le forze armate di Kiev e rendere il paese un boccone indigesto per la Russia. I risultati si vedranno sul lungo periodo.

L'industria della difesa ucraina è recettiva, i finanziamenti stanno arrivando, i vari programmi messi a punto dalla Commissione la stanno integrando a livello continentale, con mutui benefici. L'Ucraina sarà in questa visione il primo bastione di difesa contro le mire imperiali del Cremlino.

Gli scarponi sul terreno - I leader ormai parlano espressamente di "contingente multinazionale" dislocato in Ucraina. Quali compiti avrà, chi vi parteciperà e con quali regole d'ingaggio resta da capire. Di certo non sarà stazionato nei pressi del fronte. È stata menzionata l'ipotesi della "forza di rassicurazione", con base nella parte occidentale del paese, vicino alle linee di approvvigionamento della NATO. A guidarla sarebbero Londra e Parigi, grazie al già esistente comando congiunto - è circolata la cifra totale di 20-25'000 uomini.

Le garanzie in stile articolo 5 della NATO - proposte dall'Italia e dibattute dopo il vertice alla Casa Bianca - s'inserirebbero, se adottate, in questo scenario per rassicurare ulteriormente Kiev sul futuro (benché appare improbabile che vi saranno impegni a scendere in trincea accanto alle truppe ucraine nel caso di un nuovo attacco russo).

Il ruolo degli USA - Gli europei però da soli non ce la fanno, visto lo stato pietoso delle loro forze armate dopo decenni di tagli alla spesa militare. Il cosiddetto "backstop" di Washington serve allora a rendere agibili i piani fornendo supporto operativo attraverso i satelliti, l'intelligence, i droni, gli aerei da trasporto e quant'altro. Il coinvolgimento degli USA in forma defilata è già stato d'altronde sperimentato al tempo di Barack Obama con la "guida dalle retrovie" nell'ambito dell'operazione libica.

Il tema di chi monitorerà la linea di contatto rappresenta invece il quarto livello. Si è parlato di Cina, di una missione dell'ONU, di forze Brics, della Turchia. È l'aspetto senz'altro più delicato. Perché ci vuole qualcuno che ispiri la fiducia di Russia, Ucraina e Occidente.

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