Con una zampa nella Nato



Parliamo delle «garanzie di sicurezza» chieste dal presidente Zelensky alla Casa Bianca.
Parliamo delle «garanzie di sicurezza» chieste dal presidente Zelensky alla Casa Bianca.
WASHINGTON - "L'Ucraina necessita di garanzie di sicurezza", una questione di cui si parla da giorni e in particolare dall'incontro tra il presidente Zelensky e il suo omologo statunitense Donald Trump alla Casa Bianca, a cui hanno partecipato anche i rappresentanti delle principali potenze europee e il segretario generale della NATO, Mark Rutte, con l'intento di chiudere il capitolo sulla guerra in Ucraina. Sul meeting non è trapelato moltissimo, anche se è stato definito un «successo» e l'ambiente era decisamente più rilassato rispetto all'ultima volta che Zelensky si è recato a Washington.
Dunque garanzie di sicurezza. Cosa significano e cosa potrebbero comportare? Nei giorni scorsi si è spesso parlato dell'articolo 5 del trattato della Nato e del fatto che l'Ucraina potrebbe beneficiarne indirettamente. L'articolo 5 implica una clausola di reciproca difesa, che obbliga i Paesi membri dell'alleanza a soccorrere militarmente un Paese membro sotto attacco. L'Ucraina potrebbe dunque diventare una sorta di "membro esterno" se venisse nuovamente invasa e così beneficiare della potenza militare dell'alleanza, anche se l'amministrazione Trump ha sottolineato che non accetterebbe di sottoporsi a tale meccanismo, data la sensibilità della questione e la fragilità delle relazioni con la Federazione russa. Al momento, la proposta è in fase di elaborazione: «Oggi continuiamo il coordinamento (...), ci saranno discussioni, stiamo preparando i formati appropriati. (...). Anche i consiglieri per la sicurezza nazionale sono ora in costante contatto. Le garanzie di sicurezza ci saranno», ha specificato in mattinata Zelensky.
Durante il meeting alla Casa Bianca, inoltre, Zelensky ha chiesto un ulteriore pacchetto da 90 miliardi di dollari da indirizzare alla ricostituzione dell'esercito ucraino, dopo la guerra contro la Russia. Una somma da integrare nell'accordo sulle garanzie di sicurezza per scongiurare un nuovo conflitto. Al momento, non è chiaro se gli Stati Uniti si assumeranno nuovamente l'onore di finanziare la spesa militare di Kiev. Il presidente Trump sembra piuttosto intenzionato a far pagare la "bolletta bellica" alle potenze europee, e non è scontato che il Cremlino accetterà di sottoporsi alle trattative di pace nel caso in cui Zelensky ottenesse tale somma.
E proprio sull'umore dei russi in merito alle garanzie di sicurezza, la leadership di Mosca ha sottolineato la necessità di instaurare un corridoio di sicurezza lungo la linea dell'attuale fronte di guerra, una volta ottenuti i territori sequestrati allo Stato ucraino, per evitare di condividere la frontiera con il nemico. Ma la strada verso la risoluzione del conflitto è lunga e le incognite al momento sono troppo numerose per affermare che le garanzie richieste all'Occidente abbiano anche una minima possibilità di essere accettate dalla Russia.