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GUERRA IN UCRAINA

In Vaticano si lavora per la pace tra Russia e Ucraina

Papa Leone, dopo la telefonata di ieri con Putin, ha fatto riferimento al Patriarca Kirill, sottolineando come «i comuni valori cristiani possano essere una luce»
Deposit Photos
Fonte Ats Ans
In Vaticano si lavora per la pace tra Russia e Ucraina
Papa Leone, dopo la telefonata di ieri con Putin, ha fatto riferimento al Patriarca Kirill, sottolineando come «i comuni valori cristiani possano essere una luce»

CITTÀ DEL VATICANO - La pace tra Russia e Ucraina è tutt'altro che vicina. Ma in Vaticano si continua a lavorare non solo sul piano umanitario ma anche per fare dialogare le due parti in causa e magari proprio all'interno del Vaticano, come più volte ha offerto la Santa Sede e lo stesso Papa Leone.

Il giorno dopo la telefonata tra il Papa e il presidente russo Vladimir Putin, il Cremlino precisa che non si è discusso "in modo pratico e concreto" di una soluzione negoziata del conflitto in Ucraina, ma Putin ha "espresso un'elevata valutazione del contributo del Vaticano alla risoluzione di diverse questioni umanitarie".

La Santa Sede è impegnata da tempo, soprattutto grazie all'opera del cardinale Matteo Zuppi, che era stato nominato da Papa Francesco inviato di pace per questo conflitto, difficili operazioni umanitarie per alleviare le conseguenze della guerra. In primo piano c'è il ritorno a casa di tanti bambini che erano stati deportati in Ucraina ma di rilievo anche lo scambio di prigionieri. Non ci sono nelle liste soltanto soldati ma anche medici e civili.

C'è poi la questione dei rapporti tra il Vaticano e il Patriarcato di Mosca. Non a casa Papa Leone, dopo la telefonata di ieri, ha proprio fatto riferimento al Patriarca Kirill, sottolineando come "i comuni valori cristiani possano essere una luce che aiuti a cercare la pace, difendere la vita e cercare un'autentica libertà religiosa". Una porta aperta dunque da Prevost ad un rapporto che è sempre stato complicato, tant'è che nessun Papa è mai andato a Mosca. Francesco aveva incontrato Kirill a Cuba nel 2016; poi però tante incomprensioni, fino alla definizione, in una intervista del 2022, di "chierico di Stato".

E invece le religioni possono avere anche in questo caso un ruolo di pacificazione, come detto dal cardinale Zuppi che nella sua tappa a Mosca, nella missione di pace, è andato anche in Patriarcato. "Le religioni, soprattutto in passato, sono state usate nelle guerre. È un motivo in più per cui facevo la guerra, la facevo in nome di Dio. Le religioni negli ultimi decenni hanno detto: la guerra non la fai in nome di Dio, perché in nome di Dio è pace", ha sottolineato il presidente della Cei.

A spingere perché il negoziato possa avere luogo in Vaticano resta l'Ucraina: l'ambasciatore presso la Santa Sede, Andrii Yurash, dopo un incontro con la responsabile della missione Usa presso la Santa Sede Laura Hochla, ha rimarcato che "il Vaticano come luogo veramente più logico e appropriato per i negoziati per raggiungere la pace". Dall'ambasciata russa presso la Santa Sede si fa notare che la telefonata tra Putin e il Papa "è stata ben più di una semplice chiamata di protocollo. Speriamo che si faccia un passo in avanti verso una soluzione duratura e giusta del conflitto", auspica la rappresentanza diplomatica di Mosca in Vaticano.

Domani Papa Leone incontrerà il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e tra i temi potrebbero esserci, oltre ai rapporti tra Italia e Santa Sede, proprio i conflitti, a partire da quello che da anni si consuma nel cuore dell'Europa.

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