Troppe censure e insulti omofobi, i Mashrou' Leila si fermano



Dopo 15 anni di attività si ferma il gruppo più popolare del Medio Oriente. Il cantante aveva fatto coming out.
Dopo 15 anni di attività si ferma il gruppo più popolare del Medio Oriente. Il cantante aveva fatto coming out.
BEIRUT - I Mashrou' Leila, il più popolare gruppo musicale giovanile del Medio Oriente animato da quattro libanesi e conosciuto in tutto il mondo, sospende le sue attività dopo quasi 15 anni a causa di ripetute censure subite dai governi della regione e da continui insulti omofobi ricevuti in questi anni sui social network.
Lo ha annunciato il leader e cantante della band, Hamed Sinno, originario di Beirut e che ha ammesso da anni di essere queer. In una trasmissione radiofonica libanese Sinno ha precisato che non si tratta di sciogliere definitivamente il gruppo musicale, nato nel 2008 e composto da Haig Papazian, Carl Gergès et Firas Abou Fakhr.
"Dopo tutto quello che è successo - ha detto Sinno riferendosi a numerosi concerti cancellati in Medio Oriente e ai ripetuti attacchi ricevuti sui social - siamo arrivati a un punto nel quale ci siamo detti, 'smettiamo per ora e ciascuno può prendere la direzione che vuole. Poi si vedrà".
Tra gli episodi negativi che hanno maggiormente spinto Sinno e i suoi compagni a prendere questa decisione ci sono le censure imposte negli anni passati dai governi libanese, egiziano e giordano e il suicidio di una ragazza egiziana, Sarah Hejazi: fan del gruppo e dichiaratasi anch'essa queer, Hejazi è stata per questo arrestata e torturata nelle carceri egiziane, prima di ottenere asilo politico in Canada dove si è poi tolta la vita.
I testi delle canzoni dei Mashrou' Leila non sono esplicitamente trasgressivi o volgari ma contengono allusioni e riferimenti a testi religiosi considerati blasfemi sia da autorità musulmane che da quelle cristiane del Medio Oriente.
Quello che in questi anni ha allarmato le autorità dei vari paesi è inoltre il fatto che i concerti del gruppo si trasformano in raduni di massa di giovani attivisti pronti a contestare il potere definito maschilista e patriarcale, dei governi mediorientali.