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SNL, il Governo risponde ma lascia tanti nodi aperti

Il Consiglio di Stato prende posizione tra polemiche su governance, licenziamenti e gestione dei fondi pubblici.
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SNL, il Governo risponde ma lascia tanti nodi aperti
Il Consiglio di Stato prende posizione tra polemiche su governance, licenziamenti e gestione dei fondi pubblici.

BELLINZONA - Dopo le interrogazioni presentate nelle scorse settimane, il Consiglio di Stato ha preso posizione sul caso SNL, al centro di un acceso dibattito politico e sindacale. La prima, depositata il 26 giugno da un gruppo interpartitico guidato da Fabrizio Sirica (primo firmatario), con Claudio Isabella, Giulia Petralli, Matteo Pronzini ed Evaristo Roncelli, puntava il dito contro la disdetta del contratto collettivo di lavoro (CCL), la gestione della cassa pensione e la manutenzione delle infrastrutture.

Nella sua risposta, il Governo ha precisato che «in qualità di azionista pubblico di minoranza, con una partecipazione corrispondente all’8%, il Governo ha sempre rispettato le prerogative e l’autonomia gestionale degli organi direttivi della società, come richiesto dalla buona governance e previsto dal diritto societario». Proprio per questo, ha aggiunto, «il Consiglio di Stato non esercita un controllo operativo quotidiano su SNL, né può interferire direttamente nelle decisioni gestionali o strategiche prese dalla società» e non può quindi rispondere in modo esaustivo a tutte le domande.

Il Consiglio ha anche ricordato che durante l’estate «una delegazione dell’Esecutivo ha incontrato SNL», pur precisando che «gli elementi emersi sono in fase di approfondimento e valutazione. Il Governo ha pure programmato un incontro con i rappresentanti dei sindacati SEV, UNIA e OCST e dell’Associazione del Personale lacuale e terrestre Ticino (APTLT)».

Tra disdetta del CCL e anomalie sulla cassa pensione - Sulla disdetta del CCL, decisa all’unanimità dal CdA il 17 giugno, il Governo ha rilevato che «la procedura a livello giudiziario è in corso e di conseguenza non si pronuncia sulla validità legale della disdetta», venuta a conoscenza solo dopo la decisione.

Altro tema sensibile riguarda la cassa pensione. Il cambiamento, «approvato dall’assemblea del personale del 10 novembre 2020», ha portato all’affidamento della gestione patrimoniale alla Copernicus Wealth Management, società vicina al presidente di SNL. Il Consiglio di Stato ha spiegato che il fatto fosse noto al delegato cantonale in seno al CdA, mentre eventuali criticità sono ora al vaglio dell’autorità federale di vigilanza, dopo un esposto sindacale.

Quanto alla manutenzione, l’Esecutivo ha smentito sospensioni della navigazione all’inizio stagione, ricordando che la responsabilità dei pontili è di SNL, sotto la vigilanza dell’Ufficio federale dei trasporti (UFT).

Sul piano più generale, il Governo ha sottolineato che la governance di SNL resta fragile e al centro di critiche, ma i margini di intervento sono limitati dal quadro normativo e dalle concessioni federali. Fino al 2026, SNL mantiene l’esclusiva sul Lago di Lugano, mentre sul bacino svizzero del Lago Maggiore la gestione è affidata alla controparte italiana (GGNL). Un accordo del 2023 ha comunque garantito a SNL l’esclusiva operativa sul tratto elvetico.

Chiarimenti sui licenziamenti - Il 4 agosto è arrivata una nuova interrogazione, questa volta focalizzata sui licenziamenti di quattro collaboratori. Il Governo afferma di «essersi immediatamente attivato chiedendo a SNL un pronto ed esaustivo aggiornamento sulla situazione riguardante il personale della navigazione». Ha però ammesso che «il Cantone non era a conoscenza delle modalità con cui sono avvenuti i licenziamenti».

La società ha giustificato i tagli con esigenze di «razionalizzazione dei costi», sostenendo di aver agito in accordo con l’APTLT. Intanto il Consiglio di Stato incontrerà a breve i sindacati SEV, OCST e UNIA per approfondire il caso.

In cinque anni oltre 7 milioni di franchi - Dai conti emerge inoltre che, negli ultimi cinque anni, SNL ha ricevuto dal Cantone e dai Comuni oltre 7 milioni di franchi per coprire i costi del traffico regionale, oltre a contributi specifici per le Isole di Brissago. L’Esecutivo ammette che i frequenti cambi di direzione non hanno favorito stabilità e chiarezza, pur ribadendo il proprio ruolo di azionista minoritario.

Infine, il Governo critica l’eventuale scelta di SNL di intraprendere azioni legali contro i sindacati, ricordando che le divergenze vanno affrontate nel rispetto del partenariato sociale, «pilastro fondamentale in un settore sostenuto da fondi pubblici». SNL rimane infatti l’unica tra le principali aziende di trasporto ticinesi a non collaborare con il sindacato dei trasporti.

Le ultime accuse - Il caso non si chiude qui. Pochi giorni fa il deputato socialista Fabrizio Sirica è tornato all’attacco (con una terza interrogazione), sollevando dubbi sui presunti prestiti svalutati e sul diritto di firma individuale del presidente del CdA, Agostino Ferrazzini. Accuse che la società ha respinto con una nota ufficiale, definendole «infondate».

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