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Servizio civile meno attrattivo? Il Sisa non ci sta

Il sindacato si oppone alla revisione della Legge sul servizio civile e promette battaglia.
TiPress
Fonte red
Servizio civile meno attrattivo? Il Sisa non ci sta
Il sindacato si oppone alla revisione della Legge sul servizio civile e promette battaglia.

BELLINZONA - Il servizio civile in futuro sarà meno attrattivo. Lo ha deciso mercoledì il Consiglio degli Stati. La ragione? Assicurare un numero sufficiente di militi all'esercito.

La revisione della legga non ha lasciato indifferente il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) che questa mattina ha preso posizione con una nota stampa. «Le disdicevoli misure di tale riforma prevedono di ridurre il numero massimo di ammissioni al servizio civile sostitutivo e, parallelamente, di ostacolare il passaggio dalla scuola reclute al servizio civile a chi matura un conflitto di coscienza. Si tratta di un attacco frontale e inaccettabile al diritto costituzionale all’obiezione di coscienza, contro il quale è già stato annunciato il lancio di un referendum che sosterremo con convinzione».

Il SISA esprime inoltre la sua preoccupazione verso «la deriva militarista che sta assumendo la Svizzera che, per aumentare l’attrattività di un esercito già sovradimensionato, intende smantellare il servizio civile».

Il diritto a prestare servizio civile è stato ottenuto «dopo anni di lotte democratiche, durante le quali numerosi obiettori di coscienza, perlopiù studenti, sono stati incarcerati. Perciò, la rimessa in discussione di tale sistema non può di certo passare sotto il silenzio generale».

E ancora: «Se a preoccupare la Confederazione fosse la crescente tensione internazionale, la stessa dovrebbe impegnarsi a promuovere i suoi servizi diplomatici, mettendoli al servizio della risoluzione dei conflitti, anziché svendere la propria neutralità cadendo scelleratamente nel paradosso del riarmo e integrando gradualmente il proprio esercito nelle avventure belliche della NATO».

Secondo il SISA, il servizio civile, invece di essere messo in discussione, dovrebbe essere potenziato. «L’aumento delle adesioni riflette la volontà di una generazione che desidera una Svizzera neutrale e pacifica. Allo stesso tempo, esso offre a molti giovani non solo un’opportunità formativa, ma anche un’esperienza di vita preziosa in ambiti tra i più diversi».

«Inoltre, le ripercussioni della diminuzione dei civilisti sarebbero disastrose nel settore sociosanitario e assistenziale che, a causa gli innumerevoli tagli e dell’invecchiamento della popolazione, richiede sempre un maggior numero di operatori».

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