Un salasso da 300 milioni? «No, ecco come finanzieremo l’iniziativa del 10%»

Il co-presidente del Ps Fabrizio Sirica ha messo i puntini sulle "i": «300 milioni sono insostenibili non per i conti pubblici, ma per i cittadini».
BELLINZONA - Dopo i gridi d'allarme lanciati prima dai sindaci di Lugano, Bellinzona, Mendrisio, Locarno e Chiasso, e poi dallo stesso Consiglio di Stato, ecco che Fabrizio Sirica (Ps) ha cercato di fare ordine sul finanziamento dell’iniziativa che propone di limitare i premi dell’assicurazione malattia al 10% del reddito disponibile (in votazione il prossimo 28 settembre).
Secondo le stime annunciate dalle autorità sulle spalle del cantone, se la proposta del Ps dovesse ottenere la luce verde alle urne, ricadrebbe infatti una spesa pari a 300 milioni. «Oggi questi 300 milioni sono tutti completamente a carico del 61% dei cittadini che pagano oltre il 10% del proprio reddito per i premi», chiarisce il co-presidente del partito progressista in un'intervista rilasciata al Corriere del Ticino. «300 milioni sono insostenibili non per i conti pubblici, ma per i cittadini che non ce la fanno più a pagare i premi».
Detto questo, la cifra potrebbe venire ridimensionata. «È una stima teorica che si fonda sul presupposto che ogni avente diritto ne usufruisca, sia l’esperienza in Canton Vaud (dove è applicata la 10%) sia vari studi a livello nazionale, dimostrano che delle prestazioni sociali non tutti ne usufruiscono, è quindi prevedibile che la cifra sarà del 20-30% inferiore, a preventivo è immaginabile che sarebbero 240 milioni o meno».
Nel concreto sono tre gli assi sui quali il Ps intende basare il finanziamento dell’iniziativa: la revisione delle stime immobiliari, l’aumento dell’aliquota sulla sostanza e del moltiplicatore cantonale.
Per legge il Consiglio di Stato deve presentare una revisione - perlomeno parziale - delle stime immobiliari entro la fine del 2025. Secondo le proiezioni del CdS, un aumento del 15% delle stime immobiliari potrebbe generare un gettito aggiuntivo di 41 milioni di franchi.
La seconda misura consiste nel ripristino dell’aliquota massima del 3,5 per mille sulla sostanza. «Chiedere a chi ha sostanze importanti (l’aliquota sarebbe un aumento solo per chi ha più di 1,3 milioni) di dare il proprio contributo, pagando un franco in più ogni mille, è semplicemente un gesto di coesione sociale».
Infine, l’ultima misura prevede un aumento di 10 punti del moltiplicatore cantonale. Considerando che nel 2022 l’imposta cantonale ha generato un gettito di oltre 1,55 miliardi di franchi, un simile incremento comporterebbe un’entrata supplementare di circa 155 milioni. «Facendo finanziare anche tramite le imposte il costo dei premi, persone con più di 150.000 franchi di imponibile (salari da 15.000 al mese) e con sostanze milionarie ci perdono, ma il ceto medio e chi fa fatica a pagare i premi, ossia la stragrande maggioranza, ci guadagna».