PALoc 5: via libera dal Consiglio di Stato, ora la palla passa a Berna

Promozione del trasporto pubblico, sviluppo della mobilità lenta e contenimento del traffico motorizzato privato i suoi capi saldi
LOCARNO - Il Consiglio di Stato ha adottato il Programma d’agglomerato del Locarnese di quinta generazione (PALoc 5) e lo ha trasmesso all’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) per la fase di verifica, primo passo verso l’accesso ai finanziamenti federali.
Il documento, approvato dalla Commissione intercomunale dei trasporti del Locarnese e Vallemaggia (CIT) lo scorso aprile, prevede 50 misure suddivise in due orizzonti temporali: 2028-2031 e 2032-2035. Gli investimenti complessivi ammontano a 64,9 milioni di franchi, di cui 51,2 destinati alle opere prioritarie, con ripartizione dei costi tra Confederazione, Cantone e Comuni.
Il PALoc 5 conferma la linea tracciata nei programmi precedenti: promozione del trasporto pubblico, sviluppo della mobilità lenta e contenimento del traffico motorizzato privato, con l'obiettivo di raddoppiare entro il 2040 la quota di spostamenti in bicicletta rispetto al 2017. Non mancano anche obiettivi legati alla qualità urbana, come la mitigazione delle isole di calore, la valorizzazione dell’acqua e la riqualificazione degli spazi pubblici centrali secondo il concetto di “città spugna”.
Tra gli interventi principali figurano la nuova passerella ciclopedonale sulla Maggia tra Locarno e Ascona, la messa in sicurezza della rete ciclabile tra San Nazzaro e Gerra (Gambarogno), la passerella Verscio/Cavigliano-Golino, la riqualifica multimodale di Via Franzoni a Locarno e quella dell’asse principale a Brissago. Particolarmente rilevante anche la riorganizzazione della viabilità al nodo intermodale di Ponte Brolla (10,3 milioni).
Sul fronte del trasporto pubblico, dopo la rivoluzione del concetto TP2021 avviata con il PALoc 3, si punta a un ulteriore potenziamento, in particolare nelle zone periurbane e collinari. Tuttavia, il respingimento popolare del progetto di nodo intermodale presso la stazione FFS di Locarno-Muralto imporrà di valutare soluzioni alternative.
Il dossier è ora al vaglio dell’ARE: se riceverà il via libera federale e il successivo voto favorevole dell’Assemblea federale, le prime misure potranno entrare in cantiere a partire dal 2028.