«Ci sono i presupposti per un esproprio?»

A quasi dieci anni dall'abbandono del cantiere, la politica torna a sollecitare il Municipio sullo stabile (incompleto) lasciato al suo destino a Pregassona, tra Via Industria e Via Giuseppe Maggi
LUGANO - Uno «sfregio al pubblico decoro… A quando il ripristino dello stato originario?». La domanda riguarda l'edificio incompleto (e il cui cantiere è in stato d'abbandono da ormai una decina d'anni) situato sul sedime tra Via Industria e Via Giuseppe Maggi a Pregassona e dona il titolo a un'interpellanza (prima firmataria Sara Beretta Piccoli) che sollecita l'esecutivo cittadino in merito alla situazione attuale e alla possibilità di un esproprio.
Abbandonato da 10 anni
Andiamo con ordine facendo un rapido passo indietro. Lo stato di abbandono, come detto, permane ormai dall'ottobre del 2015. E già nel 2019, la questione era stata portata all'attenzione (da un'interrogazione di Andrea Sanvido) del Municipio che aveva confermato di essere al corrente della situazione, dovuta al fallimento dell'impresa che avrebbe dovuto edificare la palazzina. E già al tempo, appurati i potenziali pericoli, la Città aveva sollecitato a più riprese i proprietari per mettere in sicurezza il sedime.
Si torna quindi al presente. E l'istantanea è la stessa; aggravata però da quasi un decennio di totale trascuratezza. «Questa situazione, oltre a rappresentare un potenziale sfregio al pubblico decoro, crea pericolo per la sicurezza, degrado, presenza di rifiuti, animali, ostacolo alla viabilità, per il vicinato e per i passanti», sottolineano Beretta Piccoli e co-firmatari, che - prima di procedere con alcune domande mirate - richiamano quanto viene indicato dall'articolo 21 del Regolamento edilizio della Città di Lugano.
Esproprio e demolizione?
Citiamo: «Il Municipio può revocare la licenza se senza giustificato motivo i lavori iniziati vengono sospesi per un periodo superiore ai tre mesi o se non sono condotti a termine entro due anni dal loro inizio. Se dall'interruzione deriva molestia o pericolo per il vicinato o sfregio al pubblico decoro o all'igiene, il Municipio può inoltre ordinare il ripristino dello stato primitivo oppure adottare gli opportuni provvedimenti».
Il Municipio «reputa che la situazione sia ancora accettabile e che l’edificio possa rimanere nelle condizioni attuali senza arrecare danni ai passanti? Se no, perché non si interviene?», chiedono i firmatari, mettendo quindi sul tavolo le ipotesi di un «esproprio del comparto» e della «demolizione» dello stabile, al fine di attuare« misure necessarie alla tutela della sicurezza della popolazione». E, se questi presupposti ci dovessero essere, «si potrebbe procedere all'esproprio del sedime riconoscendo un giusto compenso per i proprietari?»
Le domande rivolte al Municipio
1) Quando è stata fatta l’ultima analisi dei pericoli generati da questo edificio? Quali le risultanze di tale perizia?
2) Reputa che la situazione sia ancora accettabile e che l’edificio possa rimanere nelle condizioni attuali senza arrecare danni ai passanti? Se no, perchè non si interviene?
3) In caso la sicurezza della popolazione non sia più garantita, e valutando l’Art. 21 sopra citato, non si reputa più opportuno farsi carico dei costi di demolizione dell’edificio e cercare di richiederli ai proprietari?
4) Esistono i presupposti per un esproprio del comparto per l’attuazione di misure necessarie alla tutela della sicurezza della popolazione? In caso affermativo si potrebbe procedere all'esproprio del sedime riconoscendo un giusto compenso per i proprietari con la dovuta trattenuta dei costi già sostenuti per la messa in sicurezza e quelli per una possibile futura demolizione?
5) Sempre nella possibilità di un esproprio, il Lodevole Municipio non reputa fattibile utilizzare questo comparto per la creazione di alloggi a pigione moderata, e di spazi per asili nido?
Firmatari: Sara Beretta Piccoli (prima firmataria) - Paolo Toscanelli - Rubens Bertogliati - Jean Jacques Aeschlimann - Sebastien Reuille - Petra Schnellmann - Lara Olgiati - Nicola Pult - Andrea Sacha Togni - Valentino Benicchio - Carola Barchi - Laura Méar - Natalia Ferrara - Céline Antonini