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“Arrocco light” tra i Dipartimenti: Quadranti vuole chiarezza

Il deputato PLR chiede al Governo trasparenza immediata, anche alla luce dell’entrata in vigore del nuovo assetto già dal 1° settembre 2025.
TiPress
“Arrocco light” tra i Dipartimenti: Quadranti vuole chiarezza
Il deputato PLR chiede al Governo trasparenza immediata, anche alla luce dell’entrata in vigore del nuovo assetto già dal 1° settembre 2025.

BELLINZONA - Il “riassetto temporaneo” deciso dal Consiglio di Stato lo scorso 9 luglio – già ribattezzato “arrocco light” – continua a far discutere.

A sollevare nuove perplessità, dopo Giovani socialisti, Udc ed Mps, è ora il deputato PLR Matteo Quadranti, che ha depositato oggi un’interpellanza urgente chiedendo chiarimenti su tempi, modalità e legittimità della manovra.

Il nodo principale riguarda lo scambio parziale di competenze tra i Consiglieri di Stato Norman Gobbi (Dipartimento istituzioni, DI) e Claudio Zali (Dipartimento territorio, DT). Come noto il Governo ha deciso di affidare temporaneamente a Zali la conduzione politica della Magistratura e della Polizia cantonale, mentre Gobbi prenderà in carico la Divisione delle costruzioni e il progetto di semplificazione amministrativa.

Quadranti sottolinea come la decisione sia stata comunicata in modo scarno, senza conferenza stampa né approfondimenti pubblici, e chiede quali siano le «condizioni mancanti» che hanno impedito un arrocco completo. Domanda inoltre se le scelte siano frutto di una volontà personale di Gobbi o di un’iniziativa collegiale, e quali siano i nuovi elementi che giustificano l’ennesima rinuncia di Gobbi alla guida della Polizia, alla luce dell’indagine in corso legata a due agenti.

L’interpellanza entra poi nel merito giuridico e organizzativo, chiedendo se il Governo abbia valutato correttamente la legittimità dell’operazione, se sia necessario un decreto esecutivo, se vi siano impatti sui diritti di firma e se i regolamenti interni (tra cui quello sulle deleghe) debbano essere modificati.

Infine, Quadranti solleva il rischio che questa redistribuzione politica “a pezzi” eluda le norme che impongono a ogni consigliere la direzione di un intero Dipartimento. «Si rischia – scrive – di creare un cortocircuito amministrativo e giuridico», anche in caso di ricorsi o decisioni con sovrapposizioni di competenze tra settori “scambiati”.

Il deputato PLR chiede trasparenza immediata, anche alla luce dell’entrata in vigore del nuovo assetto già dal 1° settembre 2025.

Ciò che è successo ...

Il cosiddetto "arrocchino" leghista, ovvero il parziale scambio di competenze tra i consiglieri di Stato Claudio Zali e Norman Gobbi, ha suscitato forti reazioni nella politica ticinese. Dopo una lunga riunione, il Governo ha deciso di affidare a Zali la conduzione politica della Magistratura e della Polizia cantonale, mentre Gobbi assumerà temporaneamente la Divisione delle costruzioni del Dipartimento del territorio. Il coordinatore della Lega, Daniele Piccaluga, ha difeso la scelta, definendola un passo avanti e respingendo le accuse di sconfitta. L’MPS ha richiesto una seduta straordinaria del Gran Consiglio per discutere le conseguenze istituzionali e politiche della decisione. Le reazioni degli altri partiti sono state critiche: UDC ha parlato di "minestrone istituzionale", PLR di "ammissione di fallimento" e il Centro di "riforma lillipuziana". Secondo il politologo Nenad Stojanovic, la Lega ha ottenuto in parte ciò che voleva, in particolare la responsabilità della Magistratura per Zali, ma restano dubbi sull’opportunità di affidare tale ruolo a un ex giudice e sulle reali motivazioni del rimpasto, che potrebbe essere stato pensato anche in vista delle prossime elezioni cantonali.
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